IL CASO

Scuole a rischio chiusura
L’Altopiano si ribella

Sono troppo piccole. «Si razionalizzi altrove»

Elfrida Ragazzo Il Corriere del Veneto, 19.8.2010

ASIAGO — Difendere «con le unghie e con i denti» le scuole di montagna. Sull’Altopiano di Asiago a settembre non dovrebbero esserci sorprese e, al suono della prima campanella, è prevista l’apertura degli stessi portoni che si sono spalancati lo scorso settembre. Maè meglio non mollare la presa. Dietro l’angolo continua a rimanere lo spauracchio del «dimensionamento scolastico» che impone la chiusura di quegli istituti comprensivi con meno di 500 alunni. In alcuni casi, però, vengono concesse deroghe fino a 300 iscritti. E’ questo il caso della montagna vicentina, le cui scuole continuano a vivere in virtù delle concessioni. Rischi, però, se ne corrono ugualmente. Soprattutto nelle piccole realtà di Enego, Foza e Roana per l’anno scolastico che inizierà nel 2011. «La montagna ha già dato tanto in termini di razionalizzazione - commenta il presidente della Comunità montana spettabile reggenza dei sette comuni, Lucio Spagnolo - L’eventuale soppressione di classi e scuole comporterebbe un grande disagio per i nostri ragazzi che per poter frequentare le superiori (e ancor più per le università) sono costretti a lunghi spostamenti, con evidenti sacrifici sia in termini economici che organizzativi ». La questione sta tutta nelle deroghe: «In Veneto - spiega Spagnolo - ne vengono concesse 136 per le istituzioni che hanno meno di 500 studenti, di cui 87 per i cicli dell’obbligo e 49 per le superiori.

A 13 istituzioni, invece, al di sotto dei 300 iscritti (5 dell’obbligo e 8 superiori) è consentita ugualmente l’apertura». Solo 12 istituti comprensivi, secondo il calcolo del presidente della comunità montana asiaghese, sono in zone montuose. «Lasciateci in pace - è il grido di Spagnolo - prima di razionalizzare qua, si vada altrove». Magari in pianura dove, generalmente, spostarsi da un quartiere all’altro è meno complicato rispetto a quanto lo è in altopiano. La richiesta è stata fatta dall’unione nazionale delle comunità montane al tavolo tecnico per il dimensionamento scolastico che si è tenuto in Regione a luglio. Stando ai dati raccolti dalla Comunità montana locale, in 470 chilometri quadrati a settembre funzioneranno in deroga la scuola media Reggenza Sette Comuni che tra le sedi di Asiago, Gallio e Mezzaselva e Cesuna accoglierà 423 alunni, le scuole medie ed elementari di Conco e Lusiana con 418 studenti in totale, e l’istituto comprensivo di Enego-Foza. Qui la situazione è più complicata: si contano solamente 193 alunni (molti meno dei 300 di minima), di cui a Foza 27 alla materna statale, 25 alle elementari e 14 alle medie; ad Enego 79 alle elementari e 48 alle medie. E se la direzione didattica di Asiago complessivamente può star tranquilla, avendo 600 iscritti tra elementari e materne, è meno scontato il futuro di Roana (della stessa direzione) che ha solamente 22 bambini alle elementari. «Un comitato di genitori di Roana, Mezzaselva e Rotzo - afferma Spagnolo - sta cercando soluzioni condivise in modo da creare una scuola elementare unica tra le due frazioni di Roana e il Comune di Rotzo. La distanza permetterebbe di pensare ad un processo di unificazione dei plessi».