Università. da Tuttoscuola, 3 settembre 2009 Dopo alcune iniziative sporadiche di qualche ateneo degli anni scorsi che si era attirato anche critiche per una decisione giudicata elitaria, da quest'anno il fenomeno sta coinvolgendo numerose università italiane. Ed è certamente destinato ad aumentare in futuro. Parliamo dei test e dei corsi di ortografia e sintassi organizzati da molti atenei nei confronti delle matricole universitarie per facilitare la partecipazione ai corsi universitari. Nessuna esclusione, ma un potenziamento delle regole di base per raggiungere una decente condizione ortografica. E' ormai generalizzato il grido d'allarme sulla situazione disastrosa di molti studenti diplomati dalle nostre scuole relativamente al possesso delle strumentalità linguistiche di base. E spesso, a quanto affermano le università, non si tratta soltanto degli aspetti formali, ma anche di mancanza delle capacità logiche di interpretazione dei testi. Si tratta di uan condizione patologica che non riguarda ovviamente tutti gli studenti, ma, a quanto sembra, il dato è abbastanza rilevante e in crescita. Se si considera che non è in atto una iscrizione di massa alle nostre università, l'aumento di precarietà linguistica delle nuove leve mette a nudo uno stato di emergenza ortografico-sintattica diffusa e preoccupante. Di chi la colpa? Sotto accusa è la scuola, soprattutto quella del primo ciclo, che avrebbe dovuto fornire le strumentalità di base. Si può far qualcosa? Anche per la scuola non è mai troppo tardi. |