Gelmini, ritorno al passato

Pier Vittorio Buffa, La Nuova Venezia 15.9.2009

Il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini ha detto, chiaro chiaro, che “nella scuola non si fa politica”.

Beh, è un’affermazione che mi ha fatto fare un salto indietro nel tempo. Ho cercato di seguire il suo ragionamento contro i professori che non starebbero applicando la sua riforma, ma non mi sono convinto. E’ proprio quella frase, a scuola non si fa politica, che è sbagliata.

A scuola si fa politica perché a scuola si insegnano la storia e la filosofia, la letteratura e le scienze.

A scuola si fa politica perché a scuola si formano i cittadini e la classe dirigente del futuro.

A scuola si fa politica perché a scuola bisogna imparare a confrontarsi con i grandi temi dell’umanità e del proprio paese.

Tornare a una scuola dove “non si fa politica” vorrebbe dire tornare a quando bisognava ancora conquistarsi il diritto a riunirsi in assemblea o a discutere con i professori anche della seconda guerra mondiale e del fascismo.

Ma quelli erano gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso e governava la Democrazia cristiana.