Per i precari la Gelmini propone in CdM da Tuttoscuola, 3 settembre 2009 Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, al termine del Consiglio dei Ministri tenutosi oggi a Palazzo Chigi, ha confermato che si è parlato di precariato nel corso della riunione di oggi. Per l'inquilino di viale Trastevere, il problema è reale, ma non si risolve "andando sui tetti", quanto piuttosto attraverso misure concrete. Il ministro ha detto che si prevede l'erogazione di un'indennità di disoccupazione ai supplenti annuali cui non è stato rinnovato il contratto, e una via preferenziale per l'accesso alle supplenze brevi e alle lezioni per la lotta alla dispersione scolastica, e che questa iniziativa sarà frutto di un accordo tra ministero dell'Istruzione, del Welfare e Inps. La Gelmini però non ha saputo precisare se il provvedimento sarà attuato attraverso un decreto legge ad hoc o con l'inserimento di una norma apposita nel decreto Ronchi. L'assenza di una decisione in questo senso, che avverrà in un momento successivo, è probabilmente l'elemento debole della riunione, e quello che riceverà gli affondi da parte dei sindacati e dell'opposizione. Tornando ai contenuti della conferenza stampa, il ministro ha detto che si stanno facendo accordi di programma con le Regioni. Già ne sono stati stipulati con Sicilia e Sardegna, e sono in corso trattative con il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, che la Gelmini ha lodato nonostante la militanza nell'opposizione, ricordando che molti precari provengono da quella regione. Il ministro ha anche detto che la sinistra ha strumentalizzato la questione del precariato, attribuendo al centro destra la responsabilità della creazione del medesimo, ma questo non è vero: "il precariato è semmai una creazione dei governi degli anni 80 e 90, che non hanno programmato il fabbisogno della formazione". La conferenza stampa è stata conclusa dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che ha confermato che sarà reso "fluido" l'utilizzo dell'indennità di disoccupazione, che potrà anche essere intermittente in relazione alle esigenze, e che è premessa per iniziative integrative da parte delle Regioni. |