Gelmini: «Non posso permettermi
di stabilizzare 150.000 precari»
Il Gazzettino
26.9.2009
MILANO (26 settembre) - «Non posso permettermi di stabilizzare
150.000 persone. Così si fa fallire la scuola». Lo ha detto il
ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, replicando ad una
precaria della scuola in una sorta di fuori programma nel corso di
un dibattito alla Festa del Pdl in corso a Milano. L'insegnante,
durante l'intervento del ministro Gelmini, ha preso la parola
spiegando che mentre l'anno scorso era stata chiamata il 1
settembre, quest'anno è ancora senza lavoro. «Sono un'insegnante di
storia - ha spiegato - e vedo allontanarsi sempre di più la
possibilità di una stabilizzazione quindi di un lavoro». Il ministro
replicando che non è possibile «stabilizzare» tutti i precari, ha
quindi precisato: «Il problema non è la stabilizzazione ma una
scuola di qualità».
Riforma università. Il ministro
ha anche annunciato che con i soldi recuperati con lo scudo fiscale
verrà attuata la riforma dell'università. «I proventi dello scudo
fiscale serviranno per tre priorità. Una di queste è rappresentata
proprio dall'università». «Stiamo puntando alla riforma
dell'università perchè alla crisi si risponde non solo immettendo
più risorse in un sistema che è guasto ma intervenendo sui problemi
nevralgici». Secondo la Gelmini tra la fine di ottobre e i primi di
novembre sarà possibile presentare la riforma dell'università che:
«vuole puntare sul ricambio generazionale, sull'apertura ai giovani,
sull'efficienza, sulla meritocrazia e su un utilizzo oculato delle
risorse».
Tetto stranieri per integrazione.
Il ministro ha ribadito la necessità di introdurre il tetto del 30%
di studenti stranieri nelle classi per favorire l'integrazione.
«Puntiamo - ha spiegato la Gelmini - a mettere il tetto del 30%.
Stiamo definendo i contenuti di una circolare che distribuiremo
nelle scuole e che entrerà in vigore dal prossimo anno. Punta
proprio a favorire l'integrazione nella scuola. L'esperienza ci
dimostra che soprattutto nelle grandi città e nelle periferie ci
sono scuole con classi a stragrande maggioranza di studenti
stranieri. Quelle sono classi ghetto perchè non ci sono le
condizioni per l'integrazione».