Mancano docenti per le attività
alternative alla religione cattolica

da Tuttoscuola, 7 settembre 2009

Secondo dati ufficiosi, il 91% degli studenti italiani, dalla scuola dell'infanzia alle superiori, sceglie di avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica. Il restante 9% ha facoltà di scegliere tra queste opzioni: assentarsi da scuola, studio individuale assistito o non, attività alternative.

Negli istituti di istruzione secondaria superiore, gli studenti non avvalentesi dell'IRC scelgono, nella maggior parte, di assentarsi da scuola. Nella scuola primaria e secondaria di I grado le famiglie degli alunni, invece, scelgono prevalentemente le attività alternative da svolgere a scuola.

Fino all'anno scorso, bene o male, c'era sempre qualche insegnante ad occuparsi di queste attività alternative alla religione cattolica, svolgendo con gli alunni approfondimenti o attività didattiche, mentre in contemporanea in classe per gli altri compagni si svolgeva l'insegnamento della religione.

Con la razionalizzazione degli organici, da quest'anno, a quanto sembra, in molte scuole non ci sono più le condizioni per assicurare le attività alternative.

Nella primaria la forte riduzione delle compresenze non consente in molti casi di disporre di docenti che si occupino di questa minoranza di alunni; nella scuola media non vi sono più le ore di disponibilità dei docenti di lettere che assicuravano le attività alternative.

Cosa fare?

Sembra che molte scuole prevedano da quest'anno di inserire i ragazzi che non si avvalgono dell'IRC in altre classi dove si svolgono normali attività di insegnamento.

Una specie di parcheggio di emergenza.

Per i genitori che hanno deciso di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica va bene così?