Incontro della delegazione dei precari del Veneto con il DG Carmela Palumbo

 di Alessandra Michieletto, dal Coordinamento Precari di Venezia 15.9.2009

Le parti in corsivo  sono direttamente prese dall’accordo firmato Venerdì 11 settembre tra Regione Veneto ed Ufficio Scolastico Regionale del Veneto nelle persone fisiche dell’Assessore Donazzan e della Dott.ssa Palumbo.

 

ACCORDO PER CONTRATTI DI DISPONIBILITA’

1.  Le parti si impegnano a promuovere lo sviluppo della qualità della scuola in Veneto attraverso la promozione specifici interventi finalizzati a favorire l’innovazione didattica e a migliorare il livello qualitativo dell’offerta scolastica anche attraverso la formazione del personale docente.

Evidenzio questa frase perché si parla solo di personale docente. Gli ATA sono esclusi.

2.  In attuazione degli obiettivi di integrazione tra sussidi ed incentivi alla partecipazione, le iniziative di cui al punto precedente (cioè punto 1 formazione personale docente), saranno rivolte al personale docente percettore dell’indennità di disoccupazione, iscritto nelle graduatorie ad esaurimento, titolare nell’anno scolastico 2008/2009 di un contratto a tempo determinato per supplenze annuali (fino al 31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno) nelle istituzioni scolastiche della Regione Veneto, che per l’anno scolastico 2009/2010 non abbia sottoscritto la stessa tipologia di contratto per carenza di posti disponibili.

Come si evince restano fuori del tutto coloro che hanno lavorato fino al termine delle attività didattiche con chiamata diretta del Dirigente Scolastico dalle Graduatorie di circolo e di istituto. La dott.ssa Palumbo si è impegnata a sottolineare tale incongruenza al Ministero perché ci sono molte persone che hanno lavorato tutto l’anno scolastico precedente attraverso la chiamata dalle graduatorie di circolo e d’istituto e che sono percettori dell’indennità di disoccupazione e che quindi potrebbero rientrare nel decreto legge Ronchi qual’ora fosse cambiato il declamatorio presente nello stesso che dice “personale iscritto nelle graduatorie ad esaurimento”. E poi perché i precari storici, ha detto, non sono solo quelli presenti nelle GaE.

3.  Al personale impegnato nelle attività di cui al punto 1 per oltre 4 ore giornaliere è garantita un’integrazione del sussidio di disoccupazione fino al raggiungimento del 100% della retribuzione di riferimento, per un periodo pari alla durata del sussidio stesso.

E qui iniziano altre note dolenti. Se prendiamo la frase fino al raggiungimento del 100% della retribuzione di riferimento ci rendiamo conto di quale truffa e miseria sia questo contratto di disponibilità. Ora vi spiego.

Se l’anno scorso avevo una cattedra intera, continuerò a percepire per 8 mesi l’indennità di disoccupazione (60%) ed il contratto di disponibilità a fondo regionale, aggiungendo il 40%, mi porterà alla retribuzione intera tolte le indennità (es. 1150, 1200 euro).

Ma se l’anno scorso ho preso un part-time di 12,5 all’infanzia, 12 alla primaria, o uno spezzone di 6 o 9 ore alle convocazioni del Provveditorato, è quella la mia retribuzione di riferimento e sulla quale viene calcolato il 60% della disoccupazione ed il 40% del fondo regionale per arrivare a darci il 100% di una retribuzione di uno spezzone.

Spiegatemi voi se 600, 700 euro al mese possono essere sufficienti a vivere!!!

In più, dato che la regione non può assumere docenti (sancito dalla costituzione), tali contratti di disponibilità sono contratti di prestazione d’opera e quindi dobbiamo versarci i contributi e quanto accessorio al riconoscimento giuridico della carriera. Da ricordare che chi accetta tali contratti, alla fine degli 8 mesi, non potrà chiedere la disoccupazione!

La Palumbo si è impegnata a vigilare a che, chi accetterà, non venga usato come tappabuchi. Nel qual caso, tramite segnalazioni, saranno possibili eventuali sanzioni.

4.  Al personale impegnato nelle suddette iniziative, è riconosciuta la valutazione dell’intero anno di servizio ai fini del punteggio nelle GaE.

5.   Tale personale, in caso di necessità, può essere utilizzato per la copertura di supplenze brevi e saltuarie che dovessero rendersi disponibili e per le quali abbia titolo. …… il trattamento economico previsto per tali periodi è quello dei vigenti contratti collettivi nazionali per il personale del comparto scuola, da corrispondersi a carico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Per tali supplenze ha priorità assoluta il personale iscritto nelle GaE e che rientra nei contratti di disponibilità. Questo significa che le scuole non chiameranno più in prima battuta dalle graduatorie di circolo e d’istituto ma dalle GaE provinciali pulite.

Quindi si potrà essere chiamati ovunque nella provincia e non solo nelle scuole scelte. Però, a differenza di quanto precedentemente detto, nel caso uno si rifiutasse o perché troppo lontano o per altri motivi, non si viene messi in coda o cancellati per quest’anno.

6.  La Regione Veneto per l’attuazione del presente accordo si impegna a mettere a disposizione euro 4.500.000,00.

Dai calcoli incrociati della Palumbo sembra che tale accordo possa rivolgersi ad una cifra che oscilla tra le 800/850 unità di personale docente. Quelle del personale ATA dovrebbero essere 300 ma, come detto prima, non rientrano in tale accordo.

Come vedete non è proprio possibile salvare chi lavora con le graduatorie di circolo e di istituto e pare nemmeno il personale ATA. E probabilmente i contratti di disponibilità saranno demandati ai Dirigenti Scolastici con mandato dei CSA provinciali e saranno attivati corsi di orientamento e formazione dei docenti in accordo con Università ed agenzie. Ma, come ha detto la Palumbo, non ci insegneranno ad insegnare perché sarebbe un’ ulteriore presa in giro.

Alessandra Michieletto