Scuola, i precari esplodono
Prof in mutande a Roma Milan,
catene anti-tagli
da
Leggo, 1.9.2009
Giornata di
proteste in tutta Italia da parte dei precari della scuola. A
Milano un gruppo di insegnanti si è incatenato, per protestare
contro i tagli alla scuola, davanti all'Usp (Ufficio scolastico
provinciale), in via Ripamonti 58 a Milano. Il presidio andrà avanti
«fino al ritiro dei tagli». Singolare manifestazione anche a Roma,
dove i prof di educazione fisica del liceo "Newton" hanno inscenato
uno spogliarello e sono "rimasti in mutande".
ROMA, PRECARI IN MUTANDE AL "NEWTON" Spogliarello
di alcuni docenti di educazione fisica di Roma e Provincia al liceo
scientifico Isacco Newton, dove, in vista della riapertura delle
scuole, sono in corso le assegnazioni delle proposte di assunzione a
tempo determinato per l'anno scolastico 2009-2010. «Siamo tutti
precari da almeno 25 anni - ha detto Antonio Bucciarelli, 58 anni,
professore di educazione che ha partecipato alla protesta - Lo Stato
ci ha messo in mutande e noi oggi abbiamo deciso i venire in
mutande». Insieme a Bucciarelli, precario da 26 anni, altri cinque
docenti romani, «tutti con i capelli bianchi», hanno riferito
ironicamente, hanno partecipato all'iniziativa. «Una amara
provocazione - ha continuato Bucciarelli - perché per noi che siamo
professionisti questa è un'umiliazione, ma è anche l'unico modo per
farci ascoltare». Nel corso dello spogliarello i dimostranti hanno
esposto uno striscione, «30 anni di precariato... ed ancora in
mutande», firmato educazione fisica. Poi l'appello al governo:
«Subito una legge che assuma i precari della scuola da almeno 20
anni - ha detto Bucciarelli - Sono decenni che aspettiamo il nostro
turno e rischiamo di andare in pensione senza mai essere stati
assunti a tempo indeterminato».
GILDA: "LA
SITUAZIONE E' ESPLOSIVA" «La situazione è drammatica, ma
non resteremo in silenzio di fronte alle ferite che il Governo sta
infliggendo alla scuola pubblica statale e adotteremo tutte le forme
di protesta possibili per contrastare questa politica»: è il
messaggio che il coordinatore nazionale della
Gilda, Rino Di Meglio,
lancia in vista dell'avvio dell'anno scolastico. Nel mirino della
Gilda, i pesantissimi tagli,
«decisi solo in nome di un risparmio che forse gioverà alle casse
dello Stato, ma certamente nuocerà al futuro del Paese». A rendere
la situazione ancora più esplosiva è, secondo il sindacalista, la
disomogeneità dei tagli tra Nord e Sud: «A soffrire maggiormente è
il Mezzogiorno, dove la scure del Governo si è abbattuta in maniera
più drastica. E le proteste messe in atto dai precari, concentrate
soprattutto nelle regioni meridionali, lo dimostrano ampiamente. Il
rischio - avverte Di Meglio - è
che il divario tra Nord e Sud aumenti ancora e che l'Italia diventi
sempre di più un Paese a due velocità». La
Gilda, inoltre, richiama l'attenzione sul problema del
sovraffollamento delle classi annunciando che il sindacato è pronto
a denunciare tutti i casi di mancato rispetto della legge sulla
sicurezza che fissa in 26 persone per aula il tetto massimo di
affollamento ipotizzabile. Infine - conclude il coordinatore della
Gilda «è inaccettabile che da una parte si giustifichino i tagli
alla scuola pubblica statale con l'esigenza di risparmiare, e
dall'altra il Parlamento chieda maggiori fondi per gli istituti
paritari e che il ministro Gelmini auspichi che nella Finanziaria di
quest'anno ci siano risorse adeguate per le scuole private».
CAMPANIA, TAVOLO TRA MINISTERO E REGIONE
«È in atto un tavolo virtuale tra ministero dell'Istruzione e
Regione Campania e si discute per ampliare le opportunità»: a dirlo
è il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Alberto Bottino, a
proposito dell'assorbimento di altri precari della scuola, in
aggiunta ai 300 garantiti dalla Regione Campania in base all'accordo
del 2008 con l'allora ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni.
«Dal ministero arrivano segnali di apertura anche se non ancora
formali - dice Bottino - mi sono impegnato moralmente per cercare le
condizioni giuste per risolvere la situazione». Intanto continua la
protesta, pacifica, dei precari docenti e personale Ata all'ingresso
dell'Ufficio scolastico, a Napoli.