Norma 'salva-precari'. da Tuttoscuola, 9 settembre 2009 La capogruppo in commissione Cultura di Montecitorio dei Democratici Manuela Ghizzoni ha diffuso una nota nella quale commenta l'approvazione al Consiglio dei Ministri di oggi del provvedimento a tutela dei precari: "E' stupefacente la capacità del ministro Gelmini di incensarsi per l'approvazione del decreto cosiddetto 'salva-precari' che, per la verità, non salva nessuno. Se davvero il ministro vuole affrontare il problema del precariato nella scuola, venga subito in Parlamento a discutere la nostra mozione e a dirci quali sono le reali cifre del dramma creato all'intera scuola dai tagli del governo Berlusconi". La Ghizzoni non vede nel decreto "alcun concreto vantaggio per l'enorme platea di precari". La parlamentare democratica ha aggiunto che "non c'è incremento dell'indennità già prevista mentre preoccupa il tentativo di spezzare il fronte dei precari creando una fascia di seria A ed una di serie B. La prima, secondo criteri ancora da chiarire, beneficerà della disoccupazione e della possibilità di insegnare attraverso le supplenze brevi di istituto, la seconda sarà costituita dai precari più' giovani che fino ad oggi hanno vissuto proprio con le supplenze brevi: per loro Gelmini può promettere solo zero ore a zero euro". "Siamo stupiti e rammaricati - ha proseguito la Ghizzoni - perché sulla pelle dei precari il governo sta vendendo fumo: non prevede nuovi diritti e opportunità ma tenta goffamente di cancellare il problema nascondendolo sotto il tappeto, come si fa con la polvere. Infatti il ministro Gelmini sostiene che il prossimo anno 'il problema non ci sarà', ma cosa pensa di dire ai 25.570 docenti e 15.167 dipendenti Ata di cui è previsto il taglio?" Sulla stessa linea della collega Ghizzoni, il senatore del PD Giuseppe Lumia, che da Palermo ha spiegato che "sulla scuola si sta compiendo una vera strage" e che "la cura dimagrante operata dai tagli, che solo in Sicilia arrivano all'enorme cifra di 7200 unità, è il più grande licenziamento di massa che conosca la storia delle democrazie".
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