Senza posto quasi 20mila docenti. In tutta
Italia cortei e proteste shock Scuola, l'autunno nero dei precari Mario Reggio, la Repubblica 2.9.2009 ROMA - Supplenti precari in catene a Milano. In corteo a Napoli e Palermo. In mutande a Roma. Sul tetto del provveditorato a Benevento. L'autunno caldo della scuola è partito quando mancano due settimane all'inizio dell'anno scolastico. Si tratta, comunque di una «mattanza» annunciata, visto che la legge sui tagli è stata approvata sei mesi fa. Meno 42 mila cattedre e 15 mila posti in meno per il personale non docente. Ed ora cosa succederà? Il ministero della Pubblica Istruzione sta cercando di trovare qualche soluzione tampone, per stemperare il clima rovente. Ha proposto alle Regioni contratti di formazione, durata un anno, per i supplenti annuali che non avranno più l'incarico. Metà dei costi sarebbero a carico del ministero della Pubblica Istruzione, il resto pagato dalle casse regionali. Per il momento l'accordo sarebbe stato chiuso con la Sardegna. Con Puglia, Sicilia, Campania l'accordo sarebbe in dirittura d'arrivo. Da Lombardia e Veneto ancora nessun segnale. Ma si tratterebbe, comunque, di una soluzione tampone, perché in tre anni i tagli nella scuola dovrebbero toccare quota 150 mila. Cosa succederà tra due settimane? I conti sono presto fatti. La legge fissa per l'anno scolastico 2009-2010 un taglio di 42.102 docenti e 15 mila dipendenti delle categorie non docenti. È vero che tra gli insegnanti sono 26 mila quelli che andranno in pensione entro il 2009, ma che fine faranno i precari annuali, quelli con il contratto fino al 31 agosto 2009? Per loro la legge parla chiaro: in 16 mila dovranno tornare a casa senza un «grazie per quello che avete fatto». Ci sono poi i 110 mila con il contratto che è scaduto il 30 giugno del 2009. Per loro il futuro è ancora più nero. Mentre i precari scendono piazza si mobilitano i sindacati della scuola. Scendono in campo la Cisl e la Gilda. Dura la presa di posizione della Cgil: «Il governo si disinteressa dei 25000 precari della scuola che rimarranno senza lavoro e senza salario per colpa dei tagli alla scuola pubblica - dichiara il segretario nazionale Mimmo Pantaleo - siamo in piena emergenza sociale con migliaia di insegnanti, ausiliari, tecnici e amministrativi licenziati, graduatorie nel caos e uffici scolastici assediati mentre la Gelmini parla d'altro. Infatti in questi giorni abbiamo ascoltato dal ministro i soliti giudizi sulla scuola che non funziona, per arrivare ad avanzare proposte che calpestano la nostra Costituzione, come quella di finanziare allo stesso modo le scuole Statali e quelle paritarie». |