Dopo le prime e variegate proteste per i tagli
di 57 mila posti di lavoro
Precari a casa e studenti arrabbiati Salvo Intravaia, la Repubblica 5.9.2009 L'autunno caldo della scuola inizia un po' prima: a fine estate. Dopo settimane di manifestazioni locali, iniziano le proteste nazionali. In questi giorni abbiamo assistito a proteste classiche e bizzarre, dure e soft contro il taglio di 57 mila posti di lavoro nella scuola in un solo anno. Docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) si sono presentati in mutande, si sono incatenati davanti ai cancelli degli Uffici scolastici provinciali, si sono barricati sui tetti degli ex provveditorati o li hanno occupati, hanno dato vita allo sciopero della fame e hanno minacciato di gettarsi dalle finestre degli edifici dove si dispensano le supplenze. Ma solo ai più fortunati, perché 26 mila precari (docenti e Ata) che nel 2008/2009 hanno lavorato dal primo settembre sono rimasti a secco. Oggi, dopo l'ennesima nottata trascorsa all'addiaccio, una delegazione delle 7 insegnanti precarie di Benevento arrampicate sul tetto del Provveditorato, è scesa per partecipare a una manifestazione in città. E in tutta Italia, dal nord al sud, le adesioni si sono moltiplicate con i precari riuniti davanti alle prefetture da Arezzo a Cagliari, da Ferrara a Foggia, da Chieti a Siracusa a Milano. Il ciclo di manifestazioni e sit-in sindacali vero e proprio sarà inaugurato dalla Uil Scuola, in piazza lunedì prossimo, 7 settembre, per una manifestazione nazionale che si svolgerà, in contemporanea, in tutte le città italiane, "nella quale - spiega il segretario generale Massimo Di Menna - verranno affrontate, dando voce direttamente ai lavoratori, tutte le tematiche connesse all'avvio dell'anno scolastico". Tre giorni dopo, giovedì 10, sarà la volta della Flc Cgil con un presidio davanti al ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. Tutti i componenti del consiglio direttivo nazionale del sindacato guidato da Mimmo Pantaleo e quelli delle strutture di comparto presenti, insieme al centro nazionale e ad una significativa presenza di lavoratori precari, hanno annunciato che si incateneranno ai cancelli del ministero dell'Istruzione.
All'iniziativa di protesta parteciperà
anche la Rete degli studenti medi, che, attraverso il suo
coordinatore nazionale Luca De Zolt, ha espresso "solidarietà e
vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici precari che in questi
giorni stanno portando avanti in modi diversi la loro opposizione al
piano di licenziamento di massa messo in atto dal governo". "Invece
di denunciare i giornali e i giornalisti - continua De Zolt - il
nostro premier dovrebbe preoccuparsi della denuncia per furto di
futuro che arriverà anche quest'anno, puntuale, nei confronti di
milioni di studenti e studentesse". "Anche perché - spiegano dalla Gilda - i tagli decisi dal governo saranno spalmati su tre anni e quelli che colpiranno quest'anno la scuola rappresentano, quindi, solo il primo di tre pesantissimi round". Per il mese di ottobre sono, inoltre, già previsti due scioperi: il primo, il 9 ottobre, è stato organizzato dall'Unicobas guidato da Stefano d'Errico; Cub, Cobas e SdL hanno proclamato per il 23, dello stesso mese, lo sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati. E la scuola è tra i motivi prioritari contenuti nella piattaforma di protesta. |