Mappa del precariato. da Tuttoscuola, 12 settembre 2009 I docenti precari della scuola, e con loro i precari Ata, che rischiano di non essere confermati sono l'argomento del giorno. L'attenzione, ora, è su quei 18 mila insegnanti che perdono posto secondo stime ufficiali del Miur, ma il popolo dei precari è molto più ampio e vario e supera le 100 mila unità. In particolare l'anno scorso i docenti con incarico a tempo determinato per l'intero anno (1° settembre-31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (1° settembre-30 giugno) sono stati 131 mila (dieci anni fa erano 65 mila, la metà). Dove sono? Chi sono? Passando in rassegna i dati del Miur per l'anno scolastico appena finito si può ricostruire la mappa di questa precarietà, che ha un doppio risvolto: l'insicurezza e l'instabilità per un enorme numero di persone che si sono formate e specializzate per questo lavoro, e la provvisorietà e la discontinuità didattica per tanti studenti. Insomma, il contrario della qualità. Scuola dell'infanzia e scuola primaria l'anno scorso avevano in cattedra poco più dell'11% di docenti precari; nella scuola di I grado la precarietà saliva al 20,5%; negli istituti superiori era quasi del 18%. Complessivamente il 15,7% dei docenti in servizio era precario: come dire che c'era un precario ogni 6-7 insegnanti in servizio. Ma l'Italia non è tutta uguale. Le scuole del Nord Est avevano il 20,1% di precari (26.406 unità) e quelli del Nord Ovest il 19% (37.411 unità), che è come dire un precario ogni cinque insegnanti. La punta di maggior precariato, sempre al Nord Est era quella dei docenti di scuola secondaria di I grado: 26,1%, con l'Emilia Romagna che in questo settore sfiorava il 27%. Le scuole del Sud, con 25.272 precari, avevano "soltanto" il 10,7% di precariato (un precario ogni 10 insegnanti), con la punta minima della scuola primaria ferma al 4,5%. La Campania risultava la regione meno precaria con il 9,3% (primaria al 3,4%). Le Isole, infine, hanno avuto il 13,2% di docenti precari, presenti particolarmente, come nel resto d'Italia, nella secondaria di I e di II grado, i settori di maggior precariato. Sostanzialmente questa mappa della precarietà, nonostante la riduzione di posti, dovrebbe essere confermata anche in questo nuovo anno scolastico 2009-10.
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