Cina: supertaglio da Tuttoscuola, 27 settembre 2009 Il 10 settembre si è celebrata in Cina la "giornata dell'insegnante", come da tradizione. Ma gli insegnanti cinesi (attualmente 16 milioni), stanno attraversando un profonda crisi di identità e di ruolo. Da una parte il governo ha annunciato che nei prossimi anni sarà tagliato un milione di posti di lavoro (-6%) se saranno confermate le previsioni dell'Accademia delle Scienze sociali, secondo le quali il numero degli studenti che frequentano la scuola obbligatoria (di nove anni) scenderà entro il 2020 dell'11% rispetto al 2008: un effetto della denatalità, frutto anche delle politiche governative di disincentivazione delle nascite oltre il primo figlio. Ma più che il timore per la perdita del posto di lavoro ad angosciare gli insegnanti cinesi sembra essere la caduta della loro immagine, del loro prestigio sociale, dovuta alla crisi della tradizione confuciana di grande rispetto per i docenti. Così le parole rivolte dal presidente Hu Jintao agli insegnanti ("il successo della Cina dipende soprattutto da voi") sono apparse poco convincenti. A preoccupare gli insegnanti sembra essere soprattutto il comportamento degli studenti, sempre più irrequieti, e quello dei genitori, che più che preoccuparsi del buon rendimento a scuola dei loro figli, premono sugli insegnanti con tutti i mezzi (anche economici) perché li favoriscano ai fini della loro carriera scolastica con voti alti, che servono per accedere alle scuole superiori e alle università più prestigiose. In un Paese che continua a pagarli poco (solo il 2% del Prodotto Interno Lordo viene speso per l'istruzione), taglia gli organici anziché utilizzarli per ridurre l'affollamento delle classi (anche di 50 allievi), e che non fa nulla per difendere il loro prestigio nella società, si va diffondendo tra i docenti una percezione del loro ruolo ben lontana dai principi di rettitudine e integrità morale, disciplina e decoro che avevano caratterizzato il rapporto insegnamento/apprendimento nella tradizione confuciana. La stampa cinese riporta la protesta di uno studente che si lamenta on-line degli insegnanti: "Sono diventati dei mercenari, specializzati nella loro materia ma totalmente incapaci di trasmettere saggezza e valori morali".
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