Chiesa e istruzione, a cura Giacomo Galeazzi, La Stampa 20.10.2009 Anche nel resto d’Europa a scuola si studia religione?
L’insegnamento della religione è presente in quasi tutti i paesi
europei. In Italia l’insegnamento della religione (Irc) è previsto
in forza del Concordato firmato l’11 febbraio 1929 da Mussolini e
dal cardinale Gasparri e degli accordi di revisione del 1984. Viene
impartito in tutti gli ordini di scuola ed è confessionale. E’
previsto il diritto di avvalersi o meno dell’insegnamento, che però
è curricolare, esercitato al momento dell’iscrizione e
implicitamente confermato, salvo diversa indicazione, per gli anni
successivi. L’orario varia da un’ora e mezza a settimana nella
scuola dell’infanzia, due ore a settimana nella primaria e un’ora a
settimana nella secondaria di primo e secondo grado. Chi non se ne
avvale può svolgere attività alternative, deliberate dal collegio
dei docenti, o uscire dalla scuola. Non sono ad oggi previsti
insegnamenti di altre confessioni o religioni. I programmi e gli
obiettivi specifici di apprendimento sono redatti dalla Cei e
approvati con Dpr dallo Stato.
Le modalità sono molto differenti da Paese a Paese. In Spagna
l’insegnamento della religione è previsto a tutti i livelli, dalla
scuola dell’infanzia al liceo, come offerta obbligatoria,
liberamente scelta dagli alunno o dai genitori (dalle superiori non
fa più media). I programmi sono stabiliti dalla Conferenza
episcopale a cui compete proporre i libri di testo. Gli insegnanti
sono assunti dallo Stato, con incarico provvisorio (1 anno) sulla
base dell’idoneità concessa dal vescovo. In Francia c’è l’ora di
religione solo nell’Alsazia e nella Mosella, in Slovacchia è
possibile optare tra lezioni di religione e di etica. In Belgio il
corso di religione frequentato entra nel curriculum personale
dell’allievo e fa media e i vescovi fiamminghi stabiliscono i
programmi per ogni livello di insegnamento. In Portogallo si chiama
«religione e morale» ed è tenuto da laici approvati dall’autorità
ecclesiastica. Nella Repubblica Ceca è una disciplina opzionale e
facoltativa, inserita dopo la fase dell’orario obbligatorio. Gli
insegnanti sono pagati dallo Stato al pari degli altri, ma per
insegnare serve un mandato del vescovo. La responsabilità della
designazione e formazione degli insegnanti spetta alla Chiesa che li
controlla con propri ispettori in collaborazione con quelli statali.
In Germania l’insegnamento della religione è obbligatorio e prevede
valutazioni rilevanti ai fini della promozione e può essere incluso
nell’esame di licenza. In alternativa sono previsti corsi di etica o
filosofia per chi non sceglie nessuno degli insegnamenti
confessionali. In Austria è confessionale per tutte le denominazioni
riconosciute ed è obbligatorio, ma è possibile farsi esonerare. In
Svezia l’insegnamento della religione presente nei curricoli
scolastici (statali e non statali) si colloca nell’ambito delle
scienze sociali, mentre quello confessionale è proibito in tutte le
scuole. In Danimarca l’ora di religione è offerta sia nella scuola
primaria che in quella secondaria. Negli istituti statali è
«aconfessionale», si basa sulla tradizione luterana e viene
denominata «educazione al cristianesimo». Nelle scuole cattoliche vi
è un insegnamento «denominazionale» (offerto dalle diverse
confessioni religiose). In Austria è confessionale per tutte le
denominazioni riconosciute ed è obbligatorio, ma è possibile farsi
esonerare.
L’insegnamento è facoltativo, confessionale e valutato con la stessa
scheda delle altre discipline, però non fa media e non incide sulla
promozione o bocciatura. Dal 2010 entrerà come materia a scelta tra
quelle facoltative per l’esame di maturità. Anche altre confessioni
cristiane (ortodossi, luterani, metodisti, battisti, mariaviti,
avventisti) svolgono l’insegnamento religioso nella scuola pubblica.
L'Insegnante di religione è membro del Consiglio scolastico con gli
stessi diritti e doveri degli altri docenti. L’incarico viene
attribuito dal preside sulla base della «missio canonica» che viene
rilasciata dall’autorità ecclesiastica diocesana. Una proposta del genere fino ad oggi ha trovato attuazione solo in alcuni Paesi. In Spagna, ad esempio, oltre a quella cattolica anche le altre religioni possono avere un insegnamento confessionale. In Belgio ogni alunno ha diritto ad un «corso filosofico» il cui insegnamento è di competenza dei «culti riconosciuti» (cattolici, protestanti, ortodossi, anglicani, musulmani, ebrei). In Germania, tutti i Länder offrono l’insegnamento cattolico e protestante, la maggior parte anche ortodosso ed ebraico, alcuni anche islamico. Insomma, l’ora di religione in Europa si attua con diversità di modalità (obbligatorio o facoltativo) di contenuti (religione cattolica, protestante, ortodossa), di approcci (storico, etico, para-catechistico). |