Organico/3.
Tagli più ridotti del previsto:
cause e conseguenze

da TuttoscuolaNews N. 410, 5 ottobre 2009

I dati ufficiali del Miur, così come emergono dalla pubblicazione nei giorni scorsi dei dati sull’organico di diritto per il 2009-10, evidenziano, dunque, una riduzione dei posti (28.091), che, rispetto ai 42 mila tagli previsti dal piano programmatico di un anno fa, risulta inferiore di circa 14 mila unità, un terzo un meno dei posti da ridurre.

Una buona notizia tutto sommato per chi lavora nella scuola, che dovrebbe far rientrare almeno in parte gli strali rivolti da sindacati e associazioni al ministro Gelmini; sulla quale però potrebbero piovere quelli del collega dell’economia. Se la minor riduzione pari a 14 mila posti sarà confermata in organico di fatto, con il divario finanziario conseguente, potrebbero infatti crearsi alcune situazioni problematiche.

Prima di tutto, però, c’è da chiedersi quali sono le cause di questo divario di organico, rispetto ai 42 mila posti da ridurre già dal 2009-10.

Sono sostanzialmente due le cause, non prevedibili al momento del varo del piano programmatico: il rinvio di un anno della riforma delle superiori e la non attuazione del ridimensionamento delle istituzioni scolastiche e della revisione della rete scolastica (in primis chiusura delle piccole scuole).

Se l’organico di fatto per il 2009-10 non aiuterà a colmare il “buco” (il risparmio atteso non può essere inferiore a 456 milioni di euro per l'anno 2009), quali potrebbero essere le conseguenze?

A rischio per il 2010 potrebbe esserci quella quota del 30% prevista per la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola, perché essa può essere utilizzata “con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico”, cioè a condizione che i risparmi attesi si verifichino effettivamente.

E potrebbe esserci anche, se questo non bastasse, l’applicazione della clausola di salvaguardia che prevede la rivalsa sul bilancio del ministero dell’istruzione…