Il decreto salva-precari da TuttoscuolaNews N. 413, 26 ottobre 2009 Datur omnibus, si dà (qualcosa) a tutti, si leggeva un tempo sulla porta di qualche monastero caritatevolmente aperto a tutti, ricchi e poveri. A questo motto sembra talvolta ispirarsi il Parlamento italiano, spesso per iniziativa di gruppi di pressione trasversali, a sostegno di questo o quell’interesse. Succedeva nella prima Repubblica, per ragioni di “collegio” elettorale e di preferenze, ma è successo spesso anche nella seconda, soprattutto quando si è trattato di “sanare” legislativamente qualche sgarbo alla correttezza amministrativa. L’ultimo episodio è di questi giorni: nel decreto cosiddetto salva-precari, che avrebbe dovuto riguardare un circoscritto e ben individuato numero di destinatari, sono stati inseriti altri beneficiari (termine in questo caso particolarmente appropriato) come quegli aspiranti dirigenti scolastici che pur non avendone i requisiti hanno egualmente partecipato al concorso – previa sospensiva pronunciata dal TAR – hanno superato le varie prove, sono stati inseriti nella graduatoria finale, ma sono stati poi esclusi dalla nomina appunto per mancanza dei requisiti. Come (purtroppo) è successo in passato anche questa volta i furbastri hanno vinto, in barba agli onesti che non possedendo i requisiti richiesti non hanno presentato domanda. Nel decreto è stato infatti inserito un comma che dice che l’annullamento degli atti delle procedure concorsuali ordinarie e riservate a posti di dirigente scolastico indette prima dell’emanazione del decreto 140/2008, non andrà a incidere sulle posizioni giuridiche acquisite dai candidati dei concorsi che in quanto vincitori o idonei sono stati assunti in servizio. Insomma, cosa fatta capo ha. Alla faccia del merito… |