Ora di islam a scuola, il no di Maroni la Repubblica 19.10.2009 ROMA - "La Lega è nettamente contraria alla proposta di inserire l'ora di religione islamica a scuola". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni, intervistato nel corso della trasmissione Mattino 5 sulla proposta avanzata dal viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso di An. Il Carroccio cestina il suggerimento, che ha raccolto invece il favore trasversale di Gianfranco Fini, presidente della Camera, e di Massimo D'Alema, Pd. "Se la proposta servisse a migliorare l'integrazione saremmo tutti d'accordo, ma questo è certamente il modo più sbagliato per farlo". Il ministro Maroni spiega che "mentre l'ora di religione cattolica rappresenta un'entità, la chiesa, che ha una gerarchia, dei valori precisi che si possono trasmettere, l'imam interpreta il Corano liberamente, non c'è una serie di dogmi, non c'è un messaggio chiaro da trasmettere". Torna a sostenere la propria iniziativa invece Adolfo Urso che precisa: "Il problema - ribadisce Urso - non è combattere l'Islam ma il fondamentalismo prima che esso abbia la meglio sulla nostra società". Sul tema la Chiesa si è espressa con pareri contrastanti. L'apertura mostrata dal cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, che già in passato aveva accarezzato l'idea di un'ora di Corano a scuola "con i debiti controlli però", si è scontrata con il pensiero del cardinale Angelo Bagnasco presdiente della Conferenza espiscopale. Mentre monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, città con forte immigrazione islamica, e presidente della Commissione Affari giuridici della Conferenza episcopale italiane, assicura che non c'è "nulla in contrario all'ora di Islam nelle scuole", il presidente dei vescovi boccia la proposta: "L'ora di religione cattolica, nelle scuole di Stato, si giustifica in base all'articolo 9 del Concordato, in quanto essa è parte integrante della nostra storia e della nostra cultura. Non mi pare quindi che l'ora di religione ipotizzata corrisponda a questa ragionevole e riconosciuta motivazione". |