In una classe 36 alunni G.C. La Nuova Venezia, 3 ottobre 2009 VENEZIA. In molte scuole, soprattutto alle medie (secondaria di primo grado), la situazione è davvero difficile dopo gli ultimi tagli del ministro dell’Istruzione. Alla «Dante Alighieri» di campo Santo Stefano, ad esempio, nonostante l’anno scolastico sia iniziato soltanto da poco più di due settimane, ci sono docenti che denunciano una situazione insostenibile. Ecco il racconto di un’insegnante di Lettere, che ricostruisce una settimana tipo in classe. «Nella terza media che io seguo - spiega - ci sono 29 ragazzi, è un numero piuttosto alto e non solo perchè seguirli tutti come si deve non è facile, ma anche a causa degli spazi ristretti. In aula, naturalmente, ci sono sempre 30 persone, gli alunni più un’insegnante, e credo che la cubatura della classe non permetterebbe un numero così alto». Ma non basta. Già dallo scorso anno a tutti i dirigenti sono arrivate indicazioni precise per quanto riguarda le supplenze brevi, in particolare quella di non chiamare i supplenti per le sostituzioni. Lo scorso anno a coprire erano gli insegnanti della stessa scuola, alcuni dei quali avevano ore buche, cioè non erano impegnati settimanalmente per 18 ore. Quest’anno non è più possibile, perchè i tagli non hanno lasciato ore libere ai docenti. E allora che cosa accade? «Quando un collega è malato per due o tre giorni - spiega la docente di lettere dell’Alighieri - le sue ore non vengono coperte da un supplente e, quindi, i ragazzi della sua classe vengono distribuiti nelle altre. Allora, accade che ai miei 29 se ne aggiungano sei o sette, in questo modo in aula siamo addirittura 35-36». «Ma non si tratta solo del numero dei ragazzi - aggiunge - quando arrivano e se ne vanno, perchè devono tornare nella loro classe per seguire le altre materie, di cui gli insegnanti sono presenti, interrompono e distraggono gli altri, se io sto spiegando devo fermarmi. E questo, ormai, accade anche due-tre volte per settimana». Senza contare che quelli che si aggiungono non hanno un grande interesse a seguire la lezione. Quello che preoccupa, oltre alla qualità dell’insegnamento, è anche il numero di alunni per classe: in un’aula per ore, dunque, rimangono 36-37 persone in uno spazio che dovrebbe contenerne almeno dieci in meno. E non c’è speranza che la situazione migliori, almeno per quest’anno scolastico. |