Crocifisso
Noi siamo Chiesa: "Sentenza è reazione a campagna per difesa di privilegi" ApCOM, 4.11.2009 Roma, 4 nov. (Apcom) - La fede "la si vive nelle coscienze e la si pratica nelle opere. I simboli, come il crocefisso, servono agli atei devoti e ai fondamentalisti che hanno nostalgia della società cristiana, non ai credenti nell'Evangelo": così il movimento 'Noi siamo Chiesa' commenta la sentenza di Strasburgo. "Di fronte alla secolarizzazione e ai problemi pastorali che essa pone a chi vuole proporre il Vangelo all'uomo di oggi - afferma in una nota il portavoce Vittorio Bellavite - l'atteggiamento di troppe strutture ecclesiastiche è quello di scegliere una scorciatoia; essa consiste in 'campagne' per la difesa di simboli, per cercare di ottenere strumenti legislativi a favore delle proprie posizioni o delle proprie strutture, per ottenere un'affermazione formale e pubblica delle tradizioni e delle radici cristiane dell'Europa, per difendere ogni privilegio concordatario dove esiste e per ricercarlo nelle situazioni nuove (paesi dell'Est). Non ci si rassegna al superamento di una cultura della cristianità. L'ostilità alla sentenza della Corte di Strasburgo è la conseguenza di questo atteggiamento generale". |