Prepensionamento pro precari: Silvana La Porta, AetnaNet 9.11.2009 Prepensionamenti pro precari: ma quante possibilità ha l’on. Valditara? Boh. Il senatore ha sempre avuto una particolare propensione, oltre che prepensione (!), per i precari della scuola. Già nel lontano 2005 presentava un disegno di legge sul piano di assunzione per i precari, sottoponendolo al governo e alle rappresentanze sindacali' e proponeva l’annullamento della ricostruzione di carriera. Valditara sbandierava la propria determinazione e la serietà del piano, preannunciando anche l'istituzione di un tavolo di lavoro di Alleanza nazionale, con l'obiettivo di costruire una concreta politica scolastica, che mirasse, tra l'altro, ad una decisa risoluzione del problema del precariato scolastico. Campa cavallo che l’erba cresce. Inizialmente il senatore Valditara la sparava grossa, proponendo 200mila assunzioni in 5 anni (iniziando con 90mila nel 2006) a 90mila in tutto (cominciando da 54mila, forse, nel 2005). Sempre dietro dilazione quinquennale della ricostruzione di carriera. Poi la torticella si sgonfiò: e le assunzioni diventarono, come ben sanno i precari, poche, pochissime rispetto a quelle previste dal piano triennale Moratti. Una proposta seria avrebbe parlato di almeno 120mila posti nei successivi due anni, frazionando la ricostruzione nell'arco anche di 10 anni: ma niente di fatto. Il resto è storia nota. E ora, come ci informa una attenta disamina de La tecnica della scuola, mi sa che anche questa dei prepensionamenti diventerà uno specchietto per allodole. Bocciata sul nascere dalla Commissione Bilancio del Senato, che ha giudicato “inammissibile” lo sforzo economico derivante dalla manovra (assunzioni e pensionamenti) quantificato in 7 milioni di euro per il 2010, in 21 milioni per l’anno successivo e di 14 per il 2012, la sua proposta esce dalla porta e rientra dalla finestra. Cioè il senatore non la smette e vuole riproporre la questione all’interno del Dl salvaprecari. Ma, ci avverte l’articolista, “In base a quanto ci risulta, Valditara, che ha ribadito la validità della sua proposta il 5 novembre durante una tavola rotonda a Roma organizzata dall’Associazione europea scuola e professionalità insegnante, e su cui anche i sindacati si sono detti favorevoli, tenterà però di inserire l’emendamento all’interno del decreto legge 134/09, il cosiddetto “salva-precari”: lo farà probabilmente martedì 10 novembre. Nello stesso giorno in cui sul testo “pioveranno” però anche altre decine di richieste di modifiche (si parla di oltre cento complessive). Alcune delle quali verranno richieste anche dalla stessa maggioranza. Una circostanza che riduce al minimo le possibilità che anche stavolta lo “scivolo” dei docenti alle soglie della pensione possa vedere la luce. Una sua ipotetica approvazione, come quella di altri emendamenti, rischierebbe infatti di allungare pericolosamente i termini di approvazione del dl 134. Che invece, anche alla luce della seconda tornata di sentenze del Tar del Lazio, ancora favorevoli all’eliminazione delle ‘code’ nelle graduatorie e a procedere al commissariamento del Miur qualora ciò non vengano adottati gli inserimenti dei precari a ‘pettine’, per il Governo diventa fondamentale approvare in brevissimo tempo.” Sentito? Aria fritta. Scordiamoceli questi prepensionamenti, gli insegnanti restano al loro posto e Valditara parla, parla, parla. Ma come una diceva una famosa canzone, caramelle non ne vogliamo più… |