Cittadinanza e costituzione
non è una materia a sè

 Orizzonte scuola 20.11.2009

Lo ha detto il ministro Gelmini, ma ancor prima la normativa che vuole l'insegnamento di cittadinanza e costituzione, nella secondaria di primo grado, compresa nel monte ore dell'insegnamento di Storia. Quindi, perchè alcuni docenti la insegnano come materia a sè? Diverso il discorso per il secondo ciclo.

A fuorviare le anime innocenti sono stati i vari proclami riportati dalla stampa che annunciavano la nascita di una nuova disciplina: Cittadinanza e costituzione. Poi è giunto il DPR 20 marzo 2009, n. 89 che ha chiarito che in tutto ciò il primo ciclo non c'entrava nulla e che l'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione", previsto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008, è inserito nell'area disciplinare storico-geografica.

Molte scuola hanno assegnato l'ora di approfondimento previsto dal quadro orario della secondaria di primo grado  a insegnanti che svolgono esclusivamente lezioni di "Cittadinanza e costituzione", con tanto di programmazione, registro, valutazione, voto finale in pagella e partecipazione alla media valida per gli scrutini.

L'approfondimento, citiamo dal DPR, deve essere "a scelta delle scuole nelle discipline presenti nel quadro orario", ma nel quadro orario leggiamo Storia, Geografia, non Cittadinanza.

La domanda che ci poniamo è se tutto ciò sia possibile. Se sia possibile che una non-materia divenga oggetto di approfondimento e soprattutto venga valutata ai fini degli scrutini.

Diverso il discorso per il secondo ciclo, dove, secondo quanto affermato dal ministro diventerà materia autonoma, ma al momento solo a livello sperimentale.