Scuola, a lezione tra calcinacci e crepe:
dagli studenti la black list degli istituti

Veronica Cursi Il Messaggero, 8.11.2009

ROMA (8 novembre) - Studiano dentro aule che sono container, con le crepe sui muri e la puzza di muffa. Dentro istituti che non possiedono nemmeno un certificato di messa a norma, che non hanno scale antincendio o ascensori, con i pavimenti che saltano come puzzle e le finestre che hanno cartoni al posto dei vetri. Scuole “fuorilegge”. Le chiamano così gli studenti romani che quest’anno hanno stilato una classifica degli istituti superiori di Roma più disastrati. Una black list messa a punto dai giovani di Azione studentesca che al primo posto vede l’istituto tecnico industriale Hertz, a Torre Spaccata, in cima alla lista per infiltrazioni d’acqua e muffa sui muri.

Scuole di periferia ma anche licei patinati come la succursale dell’Avogadro, con infissi usurati e crepe, il Farnesina, l’Archimede, il Seneca e il Dante. Istituti, molti di questi, che dopo anni di richieste, finalmente sono stati inseriti nel piano triennale di interventi previsto dalla Provincia per il 2009-2011. Costo: 30 milioni di euro. Lavori sacrosanti, per carità, ma come al solito a rimetterci sono i ragazzi che spesso si trovano a studiare in un cantiere.

C’è chi da anni, ad esempio, è costretto a fare lezione in aule che sono container, come i ragazzi del liceo Farnesina, venti classi chiuse in due padiglioni prefabbricati «obsoleti e fatiscenti - ammette la preside Olga Olivieri - Tre anni fa per smuovere la situazione i ragazzi occuparono persino la scuola. Ora, finalmente, dopo anni di richieste e miliardi di fax, nel 2010, inizieranno i lavori». «Al momento 5 aule sono state spostate nella succursale di via Serra - spiega la preside - e altre 15 andranno in un’ala della scuola Bernini a Ponte Milvio, mentre manca ancora il certificato di prevenzione incendi: un mese fa sono arrivati i vigili a scuola e mi hanno multata di 330 euro perché non ero a norma, ma più di richiedere il certificato ogni anno che devo fare?».

Sono iniziati da un mese i lavori di ristrutturazione del tetto anche all’istituto Hertz, primo in classifica per infiltrazioni d’acqua tra gli studenti: «una scuola pensata per essere un centro commerciale - ripetono i ragazzi - e si vede». «Quando piove - ammette il vicepreside Angelo Fanfano - il problema delle perdite nel controsoffitto si fa sentire, è vero, a volte siamo costretti a spostare i ragazzi in altre aule, ma fortunatamente con questi interventi speriamo di risolvere definitivamente la situazione».

E che dire del liceo Archimede? «Ci sono crepe nei muri, i campi sportivi sono lasciati al loro destino ed è pieno di infiltrazioni», si sfogano gli studenti. Ma la preside Tecla Sannino ricorda: «Sono stati stanziati 500 mila euro per risolvere i problemi più urgenti: rifacimento dei bagni, dei pavimenti, per le porte antincendio. Certo, questa scuola ha bisogno di essere ristrutturata e messa a norma e spero che i lavori inizino il prima possibile».

Ospita più di 900 alunni il liceo Dante, «edificio nato nel ’900 ad uso abitativo - spiega il preside Carlo Mari - con evidenti problemi strutturali: aule, scale e corridoi troppo stretti. Fino ad oggi, in questa scuola non esisteva nemmeno un ascensore, problema non da poco per i disabili, poi grazie alle nostre migliaia di segnalazioni sono stati fatti dei lavori di adeguamento e da lunedì l’ascensore sarà in funzione». Di scala antincendio invece ancora non se ne parla.

«Situazione al limite», ripetono gli studenti, anche al liceo Seneca: «qui i bagni sono guasti e i lavandini molto spesso otturati, in diverse aule i pannelli del controsoffitto sono rotti. E nell’aula magna la maggior parte dei vetri sono spaccati».

veronica.cursi@ilmessaggero.it