Il
sindaco di Rossano ne fa comperare 200 per i cittadini
Asiago, multa di 500 euro
a chi non espone i crocifissi
Sarà compito dei vigili controllare uffici e
scuole
Romina Varotto da
Il Corriere del
Veneto, 11.11.2009
VICENZA – Raccolte di firme, ordinanze sindacali, multe e petizioni.
E’ secca l’offensiva contro la decisione della Corte Europea dei
Diritti dell’Uomo di Strasburgo che ritiene il crocifisso a scuola
«una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo
le loro convinzioni». Sulla scorta del ricorso annunciato dal
ministro Maria Stella Gelmini contro la decisione di Strasburgo,
anche il sindaco di Asiago ha concretizzato la sua opposizione. E lo
ha fatto con un’ordinanza che prevede multe di 500 euro a chi non
esporrà nei luoghi pubblici e nelle scuole il crocifisso. Insomma la
croce, simbolo della religione e della tradizione, non si tocca.
Non ha usato mezzi termini il sindaco
Andrea Gios che ha spiegato: «La nostra è una terra molto
fedele e non vedo che controindicazioni possa avere il crocifisso.
E’ un simbolo, che mette l’uomo al centro, riconosciuto non solo
dalla nostra religione. Il nostro Comune è legato alla curia di
Padova già dal 1300 – 1400 con obblighi precisi come per esempio
l’elezione del parroco da parte dei cittadini». Ed è per questo che
Gios ha firmato un’ordinanza in merito. «Ho ordinato che chiunque
non esponga i crocifisso nelle aule scolastiche e negli edifici
pubblici venga sanzionato con una multa di 500 euro - precisa In una
società multietnica volta alla globalizzazione, è importante
rafforzare credenze, tradizioni ed identità nazionale».
E a vigilare sul crocifisso saranno i
vigili urbani che avranno il compito di controllare.
Insomma tutti contro. Stessa linea a Rossano Veneto: il sindaco
Gilberto Trevisan, con un’ordinanza, ha imposto l’obbligo di
affissione del crocifisso in tutti gli stabili di proprietà
comunale, scuole comprese. Ma non solo. Con la stessa ordinanza
Trevisan impone al Comune l’acquisto di 200 crocifissi destinati ai
cittadini. Mostra i denti anche il Comune di Cassola dove al vaglio
c’è la richiesta di approvazione dell’ordine del giorno che impegna
sindaco e giunta a disporre un’attenta ed accurata verifica in tutti
gli uffici pubblici e le aule delle scuole comunali, per accertarsi
della presenza del crocefisso e provvedere alla collocazione, nei
luoghi ove questo dovesse risultare mancante, in attesa di un
pronunciamento definitivo da parte della Grande Camera Europea.
Vigilare sul Cristo e sanzionare insomma.
Intanto è la Lega nord che domenica si è
fatta promotrice di una raccolta di firme contro la
sentenza di Strasburgo. Sono 472 le firme ottenute, malgrado la
pioggia, in una sola giornata e l’europarlamentare Mara Bizzotto
promette che nei prossimi fine settimana i leghisti saranno «ancora
presenti nelle piazze del Bassanese per ribadire il nostro no
all’assurda sentenza della Corte di Strasburgo ». E’ stata a Tezze
sul Brenta la prima petizione contro la sentenza della Corte Europea
e dal prossimo fine settimana l’amministrazione intende raddoppiare,
coinvolgendo anche altri comuni limitrofi con la raccolta firme.
«Siamo rimasti stupiti e soddisfatti da un così alto afflusso di
persone ai nostri due gazebo - commenta il sindaco Valerio Lago - La
gente è arrabbiata e, come noi, ha voglia di dire no all’assurda
sentenza». Spiega Mara Bizzotto: «Noi saremo sempre in prima fila a
difendere le nostre radici cristiane. Nessuno può imporci di
togliere dalle nostre scuole il simbolo della nostra storia e della
nostra cultura: se la Corte di Strasburgo ha voluto sfidare la
volontà popolare, noi non staremo di certo con le mani in mano.
Invito la popolazione a recarsi presso i nostri gazebo e firmare la
petizione a difesa del crocifisso».