CAOS LISTE
Scuola, 300 precari in graduatoria
Nuovo ordine del Tar al ministero. La Stampa 8.11.2009
ROMA Il 10 ottobre, la III sezione bis decise che entro un mese da quella data, il ministero dell’Istruzione dovesse inserire ’a pettinè (ovvero sulla base del punteggio ottenuto) nelle graduatorie provinciali molti insegnanti supplenti. Ne affidò ad un commissario la realizzazione in caso il Ministero non avesse rispettato l’ordinanza emessa accogliendo le richieste dell’ Anief (Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione) e di circa 70 precari. Chiare le lamentele degli insegnanti: erano stati inseriti ’in codà, anzichè rispettando il proprio punteggio, nell’aggiornamento delle graduatorie ministeriali. La novità di oggi è l’accoglimento delle richieste di ulteriori 7000 docenti circa. L’Anief, ad ottobre come oggi, chiedeva fosse data esecuzione all’ordinanza con la quale nel giugno scorso il Tar aveva sospeso la parte del decreto ministeriale che aveva tra l’altro stabilito che i precari sarebbero stati collocati in coda alle liste della provincia di appartenenza. I giudici diedero un mese al ministero per disporre l’inserimento dei ricorrenti «nella fascia d’appartenenza e con il punteggio acquisito e aggiornato nella graduatoria provinciale di attuale iscrizione». Adesso, 30 giorni sono stati concessi per ’sanarè la posizione di ulteriori 7000 docenti; in caso contrario, il dirigente generale della Funzione pubblica, Luciano Cannerozzi de Grazia, sarà nuovamente chiamato a farlo lui. Per il Tar, infatti, «in applicazione dei principi costituzionali, l’amministrazione scolastica era (ed è) tenuta a dare tempestiva e puntuale esecuzione» alla precedente decisione. Soddisfatta l’Anief: «dal 9 novembre i primi 300 ricorrenti saranno inseriti ’a pettinè nelle graduatorie di tutte le province italiane - ha detto il presidente Marcello Pacifico - Speriamo che quest’ennesima pronuncia sia finalmente da stimolo per una corretta gestione delle graduatorie, nel rispetto delle più elementari regole del buonsenso, della legislazione e della Costituzione». Il messaggio è: «stabilizzare tutti i precari; garantire al personale precario gli stessi diritti del personale di ruolo; assegnare un contratto a tempo indeterminato, nel rispetto della legge, per quei 67mila docenti inseriti nelle graduatorie viste le 100mila cattedre date in supplenza ogni anno; sbloccare i 4mila concorsi per ricercatore a tempo indeterminato promessi; favorire la mobilità di tutti i docenti come stabilito dai contratti collettivi. Solo così si possono dare risposte all’enorme precariato. Per queste ragioni abbiamo proclamato uno sciopero del personale docente delle scuole per l’intera giornata del 9 novembre 2009». |