Il segretario di Stato Vaticano torna a
criticare la sentenza
Crocifisso in aula, Bertone ringrazia Gelmini: "Stiamo preparando tutto l'incartamento giudiziario per procedere" la Repubblica 4.11.2009 ROMA - Il segretario di Stato Vaticano torna a criticare la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che ha accolto l'istanza di un genitore italiano contro il crocifisso in classe. Tarcisio Bertone, esprime apprezzamento per il ricorso presentato dal governo italiano, e si augura che altri esecutivi europei facciano altrettanto.
"Io dico - dice il prelato - che questa
Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche delle feste
recentemente ripetute e ci toglie i simboli più cari. Questa è
veramente una perdita. Dobbiamo cercare con tutte le forze di
conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non
crede". Vendola. Per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, la sentenza della Corte europea che dice no al crocifisso nelle aule scolastiche "è una sentenza - che merita una discussione, un approfondimento, spero senza spirito di crociata, senza anatemi reciproci". Crocefissi in regalo. Intanto se c'è chi i crocefissi li vuole togliere, c'è anche chi li compra e li regala. E' il caso del sindaco di Sassuolo Cuca Caselli. Il comune in provincia di Modena ha infatti acquistato 50 crocifissi e il primo cittadino ha tutta l'intenzione di portarli in ogni scuola. Stessa iniziativa da parte del sindaco di Ardea (in provincia di Roma), Carlo Eufemi: "Il crocifisso nelle scuole non si tocca - ha detto - perché rappresenta le radici della nostra civiltà, uno dei simboli dell'unità del nostro Paese". E sui tabelloni luminosi del Comune di Montegrotto Terme, in provincia di Padova, per iniziativa del sindaco è apparsa la scritta: "Noi non lo togliamo". |