Italiani, zero in economia
Da un sondaggio del settimanale Economy La Stampa 26.3.2009 Se dovesse aprire un nuovo conto corrente, il 35,5% degli italiani oggi lo farebbe nella stessa banca di cui è già correntista, mentre il 9,5% addirittura andrebbe alla banca più vicina. Malgrado la crisi finanziaria, restano pigri, gli italiani: e mostrano una sconcertante incultura in campo economico. Lo denuncia un sondaggio, condotto su un campione di 800 italiani maggiorenni, dalla società di ricerca Axis Research in esclusiva per il settimanale Economy in edicola da domani, giovedì 26 marzo. Sempre secondo il sondaggio, solo il 5% cercherebbe online le condizioni più favorevoli, mentre il 28% s’informerebbe in due o tre istituti. Un’inerzia che trova conferme anche sul fronte della gestione dei risparmi: il 45% degli italiani s’informa presso la propria banca o dal promotore finanziario ma un 20% non si informa affatto o non sa come fare. Una certa confusione sembra poi complicare le cose quando gli italiani intervistati da Economy devono stabilire se in questo momento siano più rischiose le azioni o i titoli di Stato come forma di investimento: il 37,5% risponde che azioni di borsa e titoli di Stato comportano uguale rischio. Stessa quota per chi dà la risposta esatta ma un quinto del campione non conosce proprio la risposta. Analoga situazione quando si chiede come incidano i tassi di interesse sulla rata del mutuo: il 22% non è in grado di rispondere, il 18% ritiene che non ci sia incidenza e un 9% pensa addirittura che il calo dei tassi influisca negativamente sull’importo della rata. Ma qualcosa si sta muovendo, almeno per le prossime generazioni. Intervistata da Economy, il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini annuncia nuovi progetti per l’alfabetizzazione economica degli studenti italiani. Il ministro parla del lancio del progetto-pilota “Moneta”, «che ha coinvolto circa 200 studenti e 40 docenti in varie discipline». «Moneta» è partito in gennaio, in collaborazione con Banca d’Italia, ed è condotto a livello sperimentale in sei istituti-campione della scuola primaria e secondaria (a Bari, Roma e Padova). Inoltre il ministro Gelmini annuncia: “Con la Commissione di vigilanza sui fondi pensione vogliamo diffondere nelle scuole progetti di educazione previdenziale. E stiamo pensando di mettere in atto progetti anche con l’Inps. Perché è importante fino da studenti avere chiari i meccanismi alla base dei piani di accumulo previdenziali. Ed è fondamentale diffondere una cultura economica di base: per tutti.” |