Gelmini: "I tagli sono 18mila, non 42mila"

di R.P. La Tecnica della Scuola 19.3.2009

Ma si tratta di calcoli sbagliati: la riduzione prevista dal Piano programmatico resta tutta, fino all'ultimo posto. I numeri forniti dal Ministro si riferiscono invece ai precari che a settembre si troveranno senza posto.

Secondo il ministro Mariastella Gelmini i tagli nella scuola scenderanno da 42.000 a 18.000: l’annuncio è stato dato nella giornata del 19 marzo nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche il ministro della Funzione Pubblica Brunetta.

In realtà i numeri forniti dal Ministro non hanno nulla a che vedere con i risparmi previsti dall’articolo 64 della legge 133 che sono confermati fino all’ultimo euro.

Il Ministro ha affermato testualmente: “Con la Finanziaria era stato previsto un taglio di 42.000 posti. Ma sarà un numero ampiamente inferiore perchè abbiamo avuto 31.000 pensionamenti e quindi significa che avremo un numero molto inferiore di tagli: 11.000 supplenti non riconfermati e poi altri 7.000 supplenti non confermati a causa dell'esubero di docenti di ruolo e della riduzione di spezzoni-orario. La somma fa al massimo 18.000 supplenti non riconfermati. È comunque un dato pesante, ma non sono i 42.000 previsti dalla Finanziaria”.

La dichiarazione del Ministro significa dunque semplicemente questo: i tagli previsti dal Piano programmatico sono pari a 42mila posti; se non ci fossero pensionamenti i precari senza posto a settembre sarebbero stati appunto 42mila, ma, “grazie” ai pensionamenti, i precari senza incarico scenderanno a 11mila.

C’è poi da considerare che a seguito delle diverse operazioni di dimensionamento e così via, ci saranno 7mila “esuberi”, ossia 7mila dipendenti (di ruolo) che non potranno essere licenziati ma dovranno essere comunque in qualche modo ricollocati. E, non essendo possibile licenziare personale di ruolo, bisognerà rifarsi sui precari.

In conclusione: i 42mila posti in meno ci sono tutti, fino all’ultimo. Per i precari andrà un po’ meno peggio del previsto, ma per 18mila di loro non ci sarà più la possibilità di avere un incarico annuale.

Sembra comunque che ci siano già allo studio soluzioni alternative.

Si parla di rinnovare comunque l’incarico a tutti i precari già in servizio nel 2008/2009 (“Noi - ha precisato il Ministro - conteggiamo come precari 130.107 che sono i supplenti che hanno avuto una supplenza annuale o fino al 30 giugno”); se i posti disponibili fossero troppo pochi, per alcune migliaia di precari ci sarebbe comunque la possibilità di essere assunti per coprire supplenze brevi nelle singole istituzioni scolastiche.

Lo Snals dà anzi per scontato che una decisione in tal senso sia stata già presa e dichiara: “Apprezziamo e condividiamo la scelta del Ministro Gelmini di metter mano a un intervento normativo a favore del personale precario con nomina annuale o fino al termine delle lezioni”.