Dopo le 11 del mattino, Tuttoscuola, 9 marzo 2009 Sta facendo il giro delle agenzie di stampa e dei giornali, con frequenti allusioni a un possibile inizio delle attività didattiche alle 11 del mattino per gli adolescenti, la notizia circa gli esiti di uno studio condotto da Russel Foster, professore di neurologia presso l'università di Oxford, che dimostrerebbe che, entrando in classe dopo le undici del mattino, i giovani sarebbero più ricettivi. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sull'Observer: in particolare, Foster ha eseguito alcuni test mnemonici sui teenager e ha scoperto che a quell'età l'orologio biologico funziona in modo diverso sia da quello dei bambini che dagli adulti. Foster ha esaminato la capacità di memorizzazione di 200 studenti prima alle 9 e poi alle 14. Nel pomeriggio le capacità sono migliorate del 9%. Al mattino gli studenti del test ricordavano il 42% di parole abbinate; dopo 6 ore il livello era salito al 51%. I risultati dello studio non sono del tutto nuovi: altre indagini passate condotte su teenager francesi, inglesi, tedeschi e italiani, avevano già rilevato una maggiore presenza, nei ragazzi in questa fascia di età, di disturbi concernenti il sonno, sia a causa degli stili di vita, che per tempi differenti nelle secrezioni ormonali.
La seconda parte della notizia è che un preside inglese, Paul Kelley,
direttore della Monkseaton Community High School del North Tyneside,
anche con il supporto di questa indagine, avrebbe chiesto al governo
di porre fine agli "adolescenti-studenti zombie", che arrivano
troppo presto a scuola rispetto ai loro ritmi fisiologici, e quindi
di cominciare le lezioni due-tre ore più tardi, in modo da essere
più produttivi. |