Il docente alternativo alla religione:
problema reale o virtuale?

da Tuttoscuola, 28 marzo 2009

Il segretario della Cgil-scuola, Pantaleo, ha sollevato la questione della par condicio degli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, perché l'insegnante preposto alle attività alternative, secondo lo schema di regolamento sulla valutazione, è previsto che venga soltanto sentito dal consiglio di classe in sede di scrutinio, ma non è ammesso a partecipare direttamente alla valutazione dell'alunno.

La Cigl-scuola ricorda che in passato, all'indomani della revisione concordataria degli anni '80, vi sono stati ministri (Galloni, Falcucci) che hanno riconosciuto il diritto del docente di attività alternative a concorrere pienamente alla valutazione degli alunni affidati.

C'è da chiedersi quanto sia attuale oggi quella ammissione alla valutazione e quanto sia effettiva l'esclusione prevista dallo schema di regolamento. considerando, tra l'altro, che non è previsto che vi sia un docente appositamente preposto a svolgere queste attività affidate normalmente ad altri docenti della classe o della scuola.

Nella scuola primaria sono gli stessi insegnanti della classe a provvedere alle attività alternative grazie alla compresenza (a proposito, cosa succederà in futuro se non vi sarà la compresenza? chi se ne occuperà?).

Nella scuola secondaria di I e di II, rispetto ai tempi lontani dei ministri Galloni e Falcucci, la situazione dell'alternativa è radicalmente cambiata da quando, per effetto di una sentenza della corte costituzionale, gli studenti sono stati autorizzati ad entrare in ritardo o a uscire prima da scuola oppure a svolgere attività individuale di studio non assistito o assistito.

Praticamente nella scuola secondaria le attività alternative si sono svuotate di quei possibili contenuti inizialmente previsti, diventando virtuali in moltissimi casi. E quando si realizzano, c'è da chiedersi quali docenti se ne occupano.

Il problema sollevato da Pantaleo è reale nella misura in cui esistono, in modo diffuso, situazioni di docenti che, se interni alla classe non si limitano a svolgere approfondimenti della loro materia, oppure che, se esterni alla classe, svolgono insegnamenti alternativi specifici.

Se tutto questo non è, il problema sollevato è virtuale. Se invece è reale e dimostrato, va risolto nella direzione richiesta.