Delle mense e altro ...

Bazzecole o un problema cruciale e necessitante urgenti chiarimenti?

Paolo Citran, Fuoriregistro 7.3.2009

Adesso che si pone per capi d'Istituto e segreterie il problema dell'invio on-line dei dati delle iscrizioni, inizierà - immagino - una "battaglia degli organici" che si protrarrà fino ad agosto o giù di lì.

Nella "mia" (pro tempore) scuola (un Istituto Comprensivo) il grosso delle scelte per elementari e medie (pardon: primarie e secondarie di 1°) è andato sulle trenta ore. Io ritengo abbastanza ragionevole un orario di trenta ore settimanali (purché supportato da pomeriggi di recupero ed arricchimento, specie se è senza compresenze) da svolgersi al mattino nell'arco di sei giornate settimanali per cinque ore al giorno.

Se non ché l'universo socioantropologico consumistico e mercantile in cui oggi vivacchiamo ha ormai indotto il "bisogno" del sabato libero per tutti (dal punto di vista didattico a mio parere piuttosto deleterio), essendo ormai nell'imperante pensiero unico della banalità quotidiana, in cui la scuola vera e formativa è un optional, preferibile che le giovani generazioni passino il sabato ai centri commerciali piuttosto che a scuola.

Battaglia persa, ormai, io temo, quella della scuola su sei giorni! Nonostante le acrobatiche operazioni orarie per organizzar pomeriggi, pulmini, mense e quant'altro per i pomeriggi tra lunedì e venerdì.

I merito agli organici, si sarà notato, di mense non si parla.

Chi effettuerà la vigilanza in mensa? Personale comunale (con i bilanci dei Comuni in crisi ...), volontari (mah.... sarà), docenti pagati col fondo di Istituto sempre più striminzito, bidelli (pardon: Collaboratori Scolastici: ma sarebbe da rivedere radicalmente il contratto!)?

A meno che non si torni ai sei giorni mattutini di scuola senza rientri curricolari.

O ci sarà un residuo di organico che salterà fuori dal cappello da prestigiatore della Gelmini per mense ed affini?

Dalla prossima settimana chi vivrà vedrà.