Il bilancio
Iscrizioni a scuola Licei classici in crisi Benedetta Argentieri, Il Corriere della Sera di Milano 20.3.2009
La crisi? Colpisce anche i licei. In particolare quelli ad indirizzo
classico. Terminate le iscrizioni, i presidi devono fare i conti con
i cambiamenti portati dalla riforma Gelmini. Da 25 a 27 i numeri di
studenti per classe («così si perdono sezioni»). L' addio all'
indirizzo scientifico tecnologico dal 2010 («pochi gli iscritti per
questo ultimo anno. Non possono lasciarci morire così»). E in alcuni
casi la flessione è dettata anche dall' incertezza economica. «Le
famiglie scelgono studi concreti, come il tecnico», assicura l'
assessore provinciale Giansandro Barzaghi. Al liceo classico
Carducci si passa da nove a sei quarte ginnasio. Al Berchet, invece,
si parla di una classe in meno, «anche se attendiamo i dati
definitivi», spiega il preside Alessandro Gullo. Perde studenti
anche il Tito Livio, «ma dopo il boom degli scorsi anni, c' era da
aspettarselo», aggiunge il vice preside Paolo Wolhfahrt. In
controtendenza il Manzoni. Due prime in più rispetto all' anno
passato. Stabili il Parini e Beccaria. Liste d' attesa, invece, per
i grandi licei scientifici della città. Il Vittorio Veneto prevede
12 prime (studenti in arrivo anche dall' hinterland). Il Volta
dovrebbe avere una classe in più. Il Bottoni è obbligato a
respingere gli iscritti. Soddisfatto anche Antonio Arrigoni preside
del Donatelli-Pascal, «siamo aumentati». Così come Kandinsky e
Agnesi. Aumentano le iscrizioni a tecnici e professionali. «In tempi
di crisi serve il lavoro. E questi indirizzi possono dare speranza».
Benedetta Argentieri |