Scuola, boom di 5 in condotta.
Elementari, nelle preiscrizioni
il 60 per cento sceglie le 30 ore

 Il Sole 24 Ore, 1.3.2009

Mentre nelle pagelle del primo quadrimestre si registra una raffica di cinque in condotta, sei famiglie su dieci che hanno iscritto il figlio alla prima elementare per il prossimo anno hanno optato per l'orario di 30 ore. È quello che emerge dai primi dati rilevati dal ministero dell'Istruzione sulle iscrizioni per l'anno scolastico 2009/2010 su un campione di circa 900 scuole. Per i dati definitivi ci vorranno alcune settimane. Per il momento il 3% delle famiglie ha scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore, il 56% le 30 ore e il 34% le 40. Questo significa che il 90% ha chiesto il tempo pieno.

Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha rivendicato i meriti della riforma che ha assicurato «più libertà per le famiglie che hanno scelto il quadro orario più adatto per i propri figli». Il ministro Gelmini ha anche ricordato che tutti i modelli orari (24, 27 e 30 ore) prevedono il maestro unico di riferimento «e non solo quello a 24 ore come qualcuno sostiene in maniera imprecisa. Il maestro unico di riferimento sarà una figura indispensabile per la formazione del bambino così come accade in tutti i paesi europei. Solo in Italia erano previsti più maestri per alunno e da quando è stata introdotta questa modalità l'Italia è scesa dal terzo all'ottavo posto nelle classifiche internazionali della qualità delle elementari».

«Se le proiezioni fatte dal ministero dell'Istruzione saranno rispettate, per le iscrizioni alla prima elementare 2009/2010 si prospetta un aumento della richiesta del tempo prolungato. Ora il governo mantenga i suoi impegni e trovi le risorse necessarie», ha commentato Domenico Pantaleo, segretario di Flc Cgil, segnalando che il modello a 30 ore e quello a 40 da soli raccolgono il 90% delle preferenze delle famiglie italiane.

Il ministero dell'Istruzione ha anche diffuso le statistiche sugli scrutini del primo quardrimestre. Pioggia di cinque in condotta, soprattutto per gli studenti dei tecnici professionali. Più in generale, rispetto allo scorso anno, sono aumentate le insufficienze. Alle superiori il 72% degli studenti ne ha riportata almeno una. Le carenze si riscontrano in modo abbastanza uniforme tra le diverse zone del paese (Nord 70,1%, Centro 74%, Sud ed Isole 74,4%). Al vertice delle discipline in cui si registrano più difficoltà ci sono le lingue straniere che hanno superano la matematica con il 63,3% di insufficienze contro il 61,1 per cento.

L'area formativa in cui si registrano le performace peggiori resta quella professionale, con l'80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze. Seguono gli istituti tecnici con il 78,1%, i licei artistici e gli istituti d'arte 77,2%, gli ex istituti magistrali con il 70,9% (57,6%), i licei scientifici 64,5% (61,9%), i classici 60,1 (57,6%) e infine i licei linguistici con 59,9%. I più bravi sono comunque i ragazzi del Liceo Linguistico, in cui il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza insufficienze. Invece è stata una pioggia di "5 in condotta": 34.311, 8.151 con la sola insufficienza in comportamento.