Gelmini e Brunetta aprono ai precari

da Tuttoscuola, 19 marzo 2009

Nella conferenza stampa di questa mattina i ministri dell'Istruzione Mariastella Gelmini e per l'Innovazione Renato Brunetta hanno annunciato che sarà presentato un emendamento grazie al quale, se approvato, si dovrà andare in pensione dopo 40 anni di anzianità contributiva e non più dopo 40 anni di servizio. In questo modo il pensionamento riguarderà più persone perché saranno conteggiati anche gli anni della laurea e ci saranno, quindi, più possibilità per i precari e per i giovani di entrare nella scuola.

Con l'attuale sistema pensionistico, informa un comunicato stampa del governo, nel 2009 andrebbero in pensione 1500 insegnanti e 1000 Ata con 40 anni di effettivo servizio, mentre con il nuovo sistema sarebbero 9000 gli insegnanti e 2000 gli Ata collocati a riposo. Quindi, in questo modo, andrebbero in pensione 7500 docenti e 1000 dipendenti Ata in più.

L'emendamento sarà presentato nell'ambito del Decreto Fiat attualmente in discussione in commissione alla Camera o nell'ambito del Collegato Lavoro in discussione al Senato.

Sono inoltre allo studio altre misure per l'assorbimento dei precari: una norma volta a favorire chi è più prossimo al lavoro (ai precari che fino all'anno scorso avevano una supplenza annuale sarà garantita, per quest'anno, priorità sulle altre supplenze temporanee di durata consistente, come quelle per maternità e altre); una copertura con l'indennità di disoccupazione per chi non riceverà nessuna nomina; la mobilità territoriale dei precari, offrendo loro la possibilità di fare più richieste di supplenze in più province del territorio nazionale.

Il Ministero dell'Istruzione informa che nel sito www.istruzione.it saranno a breve rese pubbliche le disponibilità di posti sul territorio.