Scuola, tagliati 125 docenti
Negli istituti di primo grado della provincia
prevista di Mitia Chiarin La Nuova Venezia, 8.5.2009 Scuole Medie e Superiori, tagli confermati per gli insegnanti. 125 docenti in meno in Provincia di Venezia. Meno 36 insegnanti per le Medie e un taglio di 89 unità sull’organico di diritto per le Superiori. I numeri sono stati forniti ieri da Carmela Palumbo, dirigente scolastico regionale. Per Gilda e Cgil «la situazione è drammatica ed è seriamente a rischio la qualità dell’istruzione». Dopo i tagli alle elementari, arriva la scure della riforma Gelmini e colpisce scuole medie e Superiori. Carmela Palumbo ha fornito alle organizzazioni sindacali i dati sull’organico di diritto dei docenti per il prossimo anno scolastico. E son dolori. Per le scuole medie della Provincia, con i nuovi orari previsti dalla riforma e la diminuzione delle classi a tempo prolungato, il conto è di 36 docenti in meno con un organico di diritto fermo a 1772 docenti e un calo stimato del 1,99% per Venezia. Colpiti in particolare i docenti di Lettere. I dati: 1023 gli alunni in più previsti (l’aumento più importante del Veneto) per un totale di 21.640 studenti per 985 classi (49 in più) ed un rapporto alunni per classe che cala di poco arrivando a 21,97. Per il tempo prolungato interessati sono 3626 alunni (355 in meno rispetto a quest’anno) con 171 classi (15 in meno) e un calo del 2,51 per cento. Per le Superiori della provincia gli alunni il prossimo anno saranno 30.317 con una dotazione organica di docenti assegnata di 2567 unità. Rispetto all’anno in corso significa 89 insegnanti in meno, con una riduzione del 3,35 per cento. Il taglio è il più importante tra le Province venete. La novità del provvedimento ministeriale è la compensazione sui numeri dei tagli a livello regionale, operato dalla Palumbo, e contestata dai sindacati come la Cgil. A fronte di una riduzione di 351 insegnanti in Veneto, i tagli ne prevedono altri 233 in più. «Abbiamo deciso una compensazione tra Medie e Superiori - spiega Carmela Palumbo - perché stando ai nostri calcoli il taglio è di 501 posti, ben oltre la soglia dei 351 stabilito dal Miur. Abbiamo così spostato 150 unità dalle Medie alle Superiori. In pratica, si è aggravata la situazione per le Medie e attenuato l’impatto sulle Superiori. Per le scuole Medie l’i ntervento è maggiore ma ricordo che si riduce il quadro orario e c’è una minore richiesta di tempo prolungato mentre la situazione era più difficile alle Superiori, in particolare agli istituti tecnici, dove non è ancora scattata la riforma dell’ordinamento». Alle Superiori quindi, a livello veneto, il contingente complessivo di insegnati ammonta a 15.590 docenti più i 150 passati dalle secondarie di primo grado, per un totale di 15.740 unità. E questo nonostante l’incremento degli alunni alle Medie sia il più importante in Veneto. Per Carlo Forte della Cgil Scuola di Venezia la conferma dei tagli «rende drammatica la situazione della scuola e mette seriamente a rischio la qualità». E il segretario regionale Salvatore Mazza, uscito dal confronto, annuncia battaglia: «Questa è la posizione dell’ufficio scolastico regionale che verrà comunicato agli uffici provinciali per dichiarare il numero dei sovrannumerari. Il dato drammatico è che il numero complessivo dei tagli è rimasto inalterato. E in questo caso si è fatta operazione di compensazione che contestiamo fortemente, colpendo la scuola media che era già sofferente e che ora va in fibrillazione. Visti i numeri, si poteva gestire la situazione senza arrivare a tagliare 532 posti in Veneto. Ma era importante raggiungere il numero».
Anche il Gilda con Fabio Barina
lancia l’allarme: «Siamo spaventati dalla conferma dei tagli. Adesso
il confronto continua con gli uffici provinciali ma alle Medie quei
150 posti non si recupereranno più». |