Scuola: via il simbolo Repubblica di Roberto Tomasi, 19.5.2009 21:32 BOLZANO -Ha suscitato molte polemiche la decisione della provincia di Bolzano sulla base della quale gli studenti avranno un titolo di studio dai connotati prettamente locali. E tante sono state le polemiche che l'assessore alla scuola in lingua italiana Christian Tommasini ha annunciato in serata che la delibera potrebbe essere ritirata, probabilmente lunedì prossimo: "Si è trattato di un errore - ha detto - soprattutto in un periodo come questo, già abbastanza carico di tensioni etniche. Le questioni relative ai simboli rischiano solamente di avvelenare il clima di pacifica convivenza".
Il governatore Svp Luis Durnwalder ha parlato di "scelta
politicamente inopportuna", annunciando anche lui un possibile
ripensamento che, però, probabilmente non potrà esservi quest'anno,
visto che la chiusura è ormai alle porte. La decisione sul simbolo
era stata presa con il parere unanime dei sovrintendenti, ed era poi
passata in giunta tra decine di altre delibere. I sovrintendenti in
Alto Adige sono tre, quello italiano, quello tedesco e quello
ladino, visto che le scuole qui sono tre, una per ognuno dei tre
gruppi linguistici riconosciuti e tutelati dallo statuto d'autonomia
del quale spesso sono indicate come uno dei fiori all'occhiello.
Dopo la serie di polemiche degli ultimi giorni che sfocerà giovedì
in una visita del ministro Roberto Maroni che ha convocato a Bolzano
un 'tavolo della convivenza', un altro problema è dunque finito sul
tavolo del governatore Durnwalder, che precisa: "Sul piano
squisitamente giuridico la decisione è corretta". Bolzano, infatti,
dal 1972 ha competenza secondaria in materia di pubblica istruzione
e, "come sulle facciate delle scuole c'é il simbolo della Provincia
autonoma, così - ha detto il governatore - quest'anno sarà anche
sulle pagelle". Luigi Berlinguer (Pd), già ministro della pubblica
istruzione, ha ammonito "a fare attenzione a non danneggiare gli
studenti" che all'estero potrebbero essere svantaggiati da un
diploma made in Suedtirol. Salomonicamente, Berlinguer ha proposto
che sulle pagelle compaia il simbolo dell'Ue. Unanime la posizione
del Pdl, con il deputato Giorgio Holzmann ad accusare le autorità
scolastiche di avere provocato "gravi danni" e con il coordinatore e
padre storico della destra Pietro Mitolo, 87 anni, ad affermare in
modo lapidario: "A Bolzano c'é ancora chi deve digerire il quattro
novembre del '18'', vale a dire la data in cui l'Alto Adige è
passato all'Italia. Sarcastico, infine, il commento della pasionaria
separatista Eva Klotz: "In realtà - ha detto la consigliera
provinciale di Suedtirol Freiheit (Libertà per l'Alto Adige) - si
tratta soltanto un'illusione ottica. Non comprendo perché vi sia chi
si fa venire il mal di pancia per una questione come questa. Anche
se non vi sarà il simbolo, rimarranno pur sempre i contenuti
centralisti nei programmi della scuola locale. E certo non si può
dire che l'Italia dia segno di voler applicare il federalismo". |