Classi di concorso più ampie per evitare esuberi Per i prof mobilità facilitata da ItaliaOggi, 19.5.2009 Mobilità professionale più facile per i docenti dei tecnici e dei professionali. Il ministero dell'istruzione è in procinto di rimettere mano alla definizione delle classi di concorso ampliando le possibilità di ricollocazione dei docenti che andranno in esubero per i tagli previsti dal 2010. È quanto si evince dalle bozze di regolamento dei nuovi ordinamenti degli istituti tecnici e professionali, che attualmente si trovano all'esame del Consiglio nazionale della pubblica istruzione che dovrà esprimere il proprio parere obbligatorio. La rivisitazione delle classi di concorso comporterà un ampliamento della loro spendibilità. E ciò potrebbe derivare dall'allargamento del numero di materie comprese nelle stesse. Oppure, come già avvenuto in passato, con il riconoscimento di ulteriori abilitazioni a chi è già in possesso di un'abilitazione per una classe di concorso affine. La rielaborazione dell'ambito di spendibilità delle abilitazioni avverrà con un decreto ministeriale, che non avrà valore di regolamento. Insomma è previsto un iter di formazione molto veloce perché l'ampliamento della mobilità professionale costituirà lo strumento di smaltimento degli esuberi che seguiranno alla riforma. Che andrà a regime già dal 2010. E per quella data il ministero dell'istruzione dovrà avere già pronto l'antidoto per ricollocare agevolmente il personale che perderà il posto. D'altra parte, secondo il piano programmatico dell'articolo 64 del decreto Brunetta, con la sola revisione dei curriculi delle scuole superiori il governo conta di cancellare 14mila cattedre. Mentre dal riempimento delle cattedre a 18 ore è prevista l'ulteriore cancellazione di 5mila cattedre. Operazione, quest'ultima, che è ormai alle battute finali. Il ministero dell'istruzione, infatti, ha già informato gli uffici periferici che il sistema informativo ha già provveduto a ricondurre le cattedre a 18 ore, invitando gli uffici ad assemblare eventuali spezzoni residui (nota n. 6641 dell'11 maggio scorso). |