La Camera approva da Tuttoscuola, 7 maggio 2009 Ieri la Camera dei Deputati ha dato il via libera a tre diverse mozioni presentate rispettivamente dal centrodestra, dell'Udc e dell'Idv sulla scuola. Nella stessa occasione l'assemblea di Montecitorio ha invece bocciato i documenti presentati dal Pd e dai deputati radicali. La mozione comune del Pdl e della Lega, primi firmatari i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Roberto Cota, chiede al governo di "realizzare interventi volti a facilitare e promuovere le condizioni per l'effettiva libertà di scelta educativa delle famiglie fra scuole statali e paritarie" e di "recuperare le risorse mancanti affinché la situazione dei finanziamenti alla scuola paritaria per il 2009 ammonti sostanzialmente a quelli assegnati nell'esercizio finanziario 2008". La mozione del Pdl indica anche il ricorso ai buoni scuola "per la copertura, in tutto o in parte, dei costi di iscrizione e di frequenza in scuole paritarie" e alle detrazioni fiscali a favore delle famiglie che iscrivono i figli presso scuole paritarie "in misura adeguata a ridurre significativamente gli oneri, calibrate a scalare per le famiglie con i redditi più bassi". La seconda mozione approvata, quella dell'Udc, impegna il governo a "a garantire la certezza dei finanziamenti e dei tempi di erogazione delle risorse per le scuole paritarie e l'equivalenza con le altre istituzioni formative, anche europee" e "ad adottare iniziative per prevedere in tempi rapidi il ripristino integrale delle risorse sottratte alle scuole paritarie dalla manovra economica". Altro impegno contenuto dalla mozione dei centristi quello di "adottare provvedimenti volti a garantire un'effettiva libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie" anche attraverso la previsione di "strumenti di finanziamento alle famiglie per la scelta della scuola nell'ambito del sistema nazionale di istruzione". Con l'assenso del governo, è stata approvata anche la mozione sulla scuola presentata dall'Idv: il testo impegna il governo a "intervenire per garantire l'efficienza scolastica a tutti i livelli ed il ruolo di aggregazione sociale e civile svolto dal sistema formativo italiano" e "a sostenere lo sviluppo dell'iniziativa privata nel settore formativo". La mozione del Pd, bocciata dalla Camera, chiedeva invece di "ripristinare le somme destinate alla scuola pubblica decurtate con la finanziaria" e di "ripristinare tutte le risorse per le scuole paritarie e degli enti locali (comprese quelle destinate alle sezioni primavera, al diritto allo studio in tutte le sue articolazioni e al contrasto della dispersione scolastica) varate dal Parlamento all'epoca del governo Prodi, erogandole prioritariamente alle scuole che svolgono il servizio senza fini di lucro e che, comunque, non sono legate a società aventi fini di lucro o da queste controllate". Nella mozione del Pd era presente anche la richiesta di "disporre un approfondito e continuo controllo e monitoraggio, oltre che una puntuale indagine ispettiva in tutta Italia, al fine di individuare ed eventualmente reprimere gli episodi di cattiva gestione di scuole paritarie, che, non rispettando le norme, risultano essere solo dei costosissimi diplomifici". La mozione dei Radicali, anch'essa bocciata, chiedeva invece di escludere oneri per lo Stato per finanziare gli istituti privati e di intensificare i controlli sulle scuole non statali che chiedono la parità. |