Sentenza sui libri di testo.
Libri di testo. Il Tar bacchetta il Consiglio di Stato

da Tuttoscuola, 27 luglio 2009

Il Tar Lazio, nell'accogliere con sentenza definitiva il ricorso sui libri testo (i docenti nuovi assegnati alla classe possono cambiare il libro di testo adottato), ha preso le distanze anche dal Consiglio di Stato che, a seguito dell'impugnativa da parte del Miur, aveva annullato l'ordinanza di sospensiva del Tar sulla questione.

"Né può condividersi - dichiara la sentenza del Tar - la posizione del Consiglio di Stato che, nel riformare la cautelare di primo grado, ha ritenuto non irrazionale la disposizione della circolare, nella parte in cui impedisce totalmente, in caso di assegnazione di altro docente nella classe, una diversa scelta dei libri di testo già effettuata e nulla dice, però, in ordine al divieto assoluto di modificare le scelte da parte degli insegnanti".

I magistrati del Tar non ne hanno fatto una questione di merito (non irrazionalità) ma di legittimità, chiarendo che "Qui non è questione di irrazionalità, ma di rispetto della norma di rango superiore (legge 169/2008- n.d.r) che con le disposizioni diramate dal Ministero, nel caso specifico, non vi è stata, in quanto laddove le norme sovraordinate stabiliscono la possibilità di derogare alla cadenza quinquennale di scelta, seppure motivatamente e per provate esigenze, invece la circolare non lo prevede. Insomma, "Dura lex, sed lex".

C'è da chiedersi, però, proprio con riferimento al merito, cosa succederà a settembre quando qualsiasi docente, di ruolo o non, nuovo assegnato alla classe, deciderà di avvalersi della sentenza del Tar e pretenderà, legittimamente, di cambiare il testo adottato da altri docenti, costringendo le famiglie ad acquistare altro libro e buttare quello già acquistato.