Al Sud e nelle Isole
si resiste di più in servizio

da Tuttoscuola, 21 luglio 2009

Il primato di maggiore resistenza in servizio, attestato dalle più elevate percentuali di pensionamento per vecchiaia, lo detengono, dunque, dirigenti scolastici e Ata, seguiti dai docenti della scuola primaria e da quelli dell'infanzia. È bassa, invece, la percentuale di pensioni di vecchiaia tra i professori.

Ma, se si guarda alle diverse situazioni territoriali, si può scoprire che al Sud tra i docenti la percentuale di pensionamento per vecchiaia è molto più alta che in altre aree del Paese. È infatti mediamente del 23% (l'anno scorso era stata del 26%).

Sempre l'anno scorso al Sud il pensionamento di vecchiaia era stato del 68% tra i dirigenti scolastici pensionati e del 45% tra il personale Ata.

Nelle Isole i pensionamenti di vecchiaia sono stati più contenuti, ma comunque superiori a quelli delle aree settentrionali e centrali. Tra i docenti della scuola dell'infanzia l'anno scorso ha raggiunto il limite di vecchiaia più del 38%; tra i professori il 17%; tra i dirigenti scolastici il 50%.

Nelle scuole del Nord Ovest la percentuale dei docenti che va in pensione per vecchiaia non raggiunge il 10%. L'anno scorso tra i professori di scuola media la percentuale è stata di poco superiore al 6%, ma alcuni anni prima era stata ripetutamente del 5%.

Al Nord anche per i dirigenti scolastici il servizio sembra essere più logorante che altrove; raggiunge infatti la pensione dei vecchiaia "soltanto" il 23%. Per il personale Ata dello stesso territorio settentrionale la percentuale di pensione di vecchiaia l'anno scorso è stata del 15%.

Come si può immaginare, nelle medesime aree il pensionamento avviene quindi prevalentemente attraverso la via delle dimissioni. Nel 2007 si è toccata la percentuale più elevata tra i docenti della scuola primaria con l'84% di dimissionari.

Nel confronto tra i territori, si direbbe che le scuole meridionali siano più vivibili e producono un minor logorio per gli insegnanti.