Rispunta la norma sui 40 anni di contributi, stralciata dal Tremonti ter:
7 mila i prof interessati

E sui pensionamenti forzati
pronto il maxiemendamento

Alessandra RicciardiItaliaOggi 7.7.2009

retroscena

C'è già chi sta lavorando, tra il dicastero della funzione pubblica e dell'economia, al nuovo articolato, da inserire nel maxiemendamento governativo che sostituirà per intero il decreto legge fiscale e su cui alla camera sarà posto, molto probabilmente tra una settimana, il voto di fiducia. E tra i vari ripescaggi del Tremonti ter, è pronta anche la norma sui 40 anni di contributi utili al pensionamento forzato nel pubblico impiego (si veda ItaliaOggi di martedì scorso). Era stato il Quirinale, secondo i rumors, a chiedere e ottenere che la norma sui 40 anni di contributi fosse stralciata dal Tremonti ter, per insussistenza dei requisiti di necessità e urgenza. E infatti nel dl n. 78/2009, andato in Gazzetta ufficiale mercoledì scorso, non figurava più. La previsione era presente invece nell'articolato uscito dal consiglio dei ministri e inviato per la controfirma al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano.

Disciplinava la facoltà per le amministrazioni pubbliche di risolvere unilaterlamente i rapporti di lavoro con i dipendenti, anche di livello dirigenziale, che avessero compiuto i 40 anni di anzianità contributiva. Una modifica rispetto alla riforma Brunetta, che invece prevede i 40 anni di servizio effettivo. Requisito, questo, molto più ampio di quello inserito nel Tremonti ter. A concorrere infatti ai 40 anni di anzianità contributiva ci sono tutti gli anni non lavorati ma che risultano figurativamente coperti da versamenti di contributi: dal riscatto della laurea al servizio militare. Ma anche quelli prestati presso un diverso datore di lavoro. Con il pensionamento forzato allo scattare dei 40 anni di contributi sarebbero stati in tanti a essere licenziati per essere pensionati.

Nella scuola, hanno calcolato i tecnici di viale Trastevere, sarebbero stati 7 mila solo per l'anno in corso.

Un pensionamento forzato su cui il ministro dell'istruzione contava anche per ridurre il peso vivo dei tagli: i nuovi pensionati avrebbero infatti liberato posti su cui fare le assunzioni a tempo determinato. Quelle assunzioni che, causa riduzione degli organici, non si potranno fare da settembre.

Ma gli appetiti per questo che sarebbe nei fatti un surrogato di spoils system erano tanti. Non esclusi quelli dello stesso dicastero dell'economia, che deve condurre in porto la riforma delle tesorerie provinciali e ha necessità di liberarsi dei tanti dirigenti che ad oggi le guidano. Insomma, con lo stralcio della norma dal Tremonti ter, la politica di svecchiamento del personale pubblico -annunciata nei mesi scorsi da più rappresentanti del governo, dal ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, a quello della funzione pubblica, Renato Brunetta- avrebbe subito una brusca frenata. Bloccando ogni tentazione di spoils system. Ma con il maxiemendamento ogni cosa dovrebbe tornare al suo posto, e la norma che consente il pensionamento con 40 anni di contributi dovrebbe finalmente vedere la luce.