Precari: nasce il Coordinamento nazionale di R.P. La Tecnica della Scuola, 18.7.2009 La decisione presa dall'assemblea svoltasi al termine della manifestazione dello scorso 15 luglio. Ne parliamo con Brunello Arborio, uno dei promotori dell'iniziativa. Il buon successo della manifestazione promossa dalla Rete nazionale dei precari sta facendo fare passi in avanti anche alla organizzazione del “movimento dei precari” Ne parliamo con Brunello Arborio, animatore del Forum PrecariScuola, uno dei più attivi nel Web. Subito dopo il sit-in si è riunita l'assemblea nazionale dei precari della scuola, in cui si è costituito il Coordinamento Precari Scuola che unifica tutte le esperienze di autorganizzazione dei precari sviluppatesi nel corso dell'ultimo anno scolastico. L'assemblea ha deciso di indire le seguenti mobilitazioni: 1) presidi presso gli uffici scolastici provinciali dalla prima settimana di settembre; 2) volantinaggi in occasione delle convocazioni dei precari per le assegnazioni del prossimo anno scolastico.
Siamo inoltre
disponibili a preparare con altri soggetti in mobilitazione nella
scuola una manifestazione nazionale nel mese di ottobre.
La partecipazione
era quella che ci aspettavamo vista la data: qualcuno era ancora
impegnato con gli esami di Stato, qualcun altro era già partito per
le vacanze, ma il vero problema è un altro: molti colleghi sono
rimasti a casa perchè ancora non si sono resi conto che il prossimo
anno non lavoreranno più !
Merito di tutti,
vorrei precisare che l'anno scorso la manifestazione ebbe meno
rilievo perchè fu organizzata in poco tempo visto che il governo
fece il colpo di mano di approvare la Finanziaria a fine Luglio
tentando di evitare le proteste.
Noi abbiamo
iniziato una lotta che siamo disposti a portare avanti in tutti i
modi senza arrenderci, i grandi numeri arriveranno: abbiamo dalla
nostra la forza della ragione e degli argomenti, visto che il
governo intende infliggere un colpo mortale al funzionamento della
scuola statale per favorire le scuole private. Una scelta che
aumenterà il divario sociale tra ricchi e poveri oltre a danneggiare
un paese che per superare la crisi ha bisogno di una scuola di
qualità. |