Così sui forum internet si commenta la riforma
approvata ieri dal Cdm
Il Sud insorge: "Aria fritta". Ma c'è chi apprezza: "Bene
distribuire meglio le risorse"
Soldi agli atenei più virtuosi.
Sul web qualche sì e molte critiche
Salvo Intravaia, la
Repubblica 25.7.2009
ROMA - Qualche apprezzamento e molte
critiche. Ecco come il popolo del web ha commentato i provvedimenti
sulle università emanati ieri dal ministro dell'Istruzione,
università e ricerca, Mariastella Gelmini. Il Sud insorge mentre
sono molti a pensare che si tratti della "solita aria fritta". Il
provvedimento più discusso è senz'altro quello sulla ripartizione
del cosiddetto Fondo premiale, il 7 per cento (pari a circa 525
milioni di euro) dell'intero Fondo di finanziamento ordinario per il
2009.
Critiche al metodo. Sono
parecchi coloro che, anche apprezzando la mossa, non si
raccapezzano. "Il ministero usa il termine 'virtuoso' in maniera
fuorviante e strumentale. Si tratta, difatti, di una classifica
puramente economica: vengono premiate le università che hanno speso
di meno", scrive paulatz. Riferendosi al numero di studenti
che si iscrivono al secondo anno dopo avere superato almeno i due
terzi degli esami "salgono in classifica le università dove è più
facile superare gli esami", osserva emmeerre. Dello stesso
tenore il commenti di lenottera. Ma quello che stronca il
metodo Gelmini è di bastardo58: "La classifica contiene un
gran bel numero di sorprese anche per ..... addetti ai lavori.
Questa classifica fà a pugni con le classifiche stilate a livello
internazionale. Come spiega il CIVR che Trento è prima nella sua
classifica ma non compare tra le 100 migliori università europee?
Come fa ad andare davanti ad altre 8-9 università? Come mai la
classifica CIVR premia atenei medio piccoli ? Se i risultati del
CIVR sono questi, forse è meglio eliminarlo e prendere A GRATIS
queste classifiche fatte da team sicuramente indipendenti di gente
che studia tutto l'anno il problema". "Ahahah, se i laureati di
atenei della Puglia, Campania, Sicilia (regione dalla disoccupazione
cronica) non riescono a trovare lavoro entro tre anni questo
significa che le università non sono didatticamente adeguate?", si
chiede iliosis. kiokona parla, in modo ironico, di
"criteri geniali!". "Corro ad iscrivermi all'università dell'Insubria,
finalmente riconosciuta per il suo valore! Evviva le università
bonsai, senza ricerca e con 4 iscritti! loro sì che sono virtuose.
Chiudiamo invece Trieste, La Sapienza, Firenze, Pisa, Bologna,
Napoli, con la loro assurda pretesa di istruire centinaia di
migliaia di studenti e fare anche ricerca di base". E alba10 si
chiede: "come abbiano fatto atenei in dichiarata bancarotta a
risultare virtuosi... mah... e poi virtuosi che vuol dire?". "Sarei
curioso di conoscere i criteri adottati. "Mi sembra strano che il
livello scientifico della Federico II o dell'Orientale di Napoli sia
inferiore a quello dell'università dell'Insubria o della Tuscia",
commenta stsacco. E anche i prof si ribellano. "Che cosa deve
fare un professore universitario che si sforza da anni per mantenere
buona la qualità della propria ricerca e didattica e che legge
invece che il proprio Ateneo (La Sapienza di Roma) è tra quelli non
virtuosi e che quindi si dovrà accontentare di minori risorse
(ancora!). Forse è arrivato il momento di mandare tutti quanti a
quel paese?".
Il Sud che si ribella. "La logica di questo provvedimento
- scrive stefanomc - è che come al solito è il sud a
prenderlo in quel posto: Italia paese sempre più viscido e
schifoso". Per terra11 il "Sud ancora e sempre stuprato...
sarebbe meglio portare la meritocrazia in parlamento!". Mentre
riclaur osserva che "del 50 per cento dei più virtuosi il 90 per
cento è al nord. E' chiaro che c'è un fattore ambientale che viene
alimentato dal premio. In queste condizioni dando più fondi al nord
si aumentano ulteriormente gli squilibri strutturali". Anche "la
percentuale di occupati dipende anche dalla situazione
socio-economica dell'area in cui si trova l'ateneo: le università
del Sud sono dunque penalizzate", scrive luciam2. "E' vero!!,
il federalismo fiscale sta funzionando, togliendo sempre più soldi
al sud, spostandoli a nord. Questo provvedimento ne è la prova
eloquente. Brava Gelmini!!! Continua così!!", dice bicienzo5.
Di parere analogo alphabetagamma: "Il criterio
comunque è tale da consentire il "federalismo": quasi tutti i fondi
al nord, le riduzioni al sud".
Gli
studenti poveri tartassati. "I soldi che verranno meno
agli atenei - commenta andrea021 - da parte dello stato
saranno prelevati agli studenti aumentando le tasse. Questa sarebbe
una bella novità". Anche simoneutzeri la pensa alla stessa maniera.
"La verità - per lana05 - è che questo governo usa i media
televisivi per pilotare il consenso: è normale che si cerchi di fare
una scuola d'elite solo per ricchi e dare al resto del popolo
gabibbi e veline". "Non mi sembra una gran bella notizia: si
penalizzano solo un certo tipo di studenti. Cosa dovrebbe fare un
genitore di un ragazzo napoletano? Mandarlo a studiare dove dice la
Gelmini, perché lì la didattica è migliore? E i soldi chi li
trova?", si chiede kikko311060. "Governo pessimo!", è il
commento di netrace. "Mi sembra davvero una pessima idea. E'
come se a scuola un giovane andasse male e, invece di dare un brutto
voto, gli vengono tolti i libri. Come può una università bocciata
promuoversi, rilanciarsi se gli viene tolta l'aria per respirare?".
Secondo augurisilvio "Questo sistema è devastante: il
risultato alla lunga sarà che l'istruzione diventerà per pochi e
soprattutto l'obiettivo è la privatizzazione".
I favorevoli. I provvedimenti
della Gelmini raccolgono anche consensi. "Sono ferocemente
antiberlusconiano, ma mi sembra che questa iniziativa sia solo da
lodare! Cosa c'entrano le scuole per ricchi? sono tutte università
pubbliche, qualcuna buona, qualcuna pessima", scrive razionale. Per
effepi01 "condivisibili gli obiettivi, discutibili diversi
criteri di valutazione. Benissimo per quanto riguarda la
soppressione di corsi inutili". "Credo che il grosso problema
dell'istruzione non è su quanto viene destinato ma come. I soldi per
l'istruzione sono molti, ma distribuiti in maniera pessima. Se c'è
una azione in questo senso la vedo positivamente, scrive
ermes1740. Preoccupato tiziano766: "Tutto quello che
leggo nell'articolo mi piace, e pure tanto. mi devo preoccupare?".
Mentre vinmal74 invita la Gelmini ad andare avanti: "Era ora!
Speriamo sia solo l'inizio di un nuovo circolo virtuoso". "La
Gelmini sta facendo un ottimo lavoro, sotto sotto sono contenti
anche molti esponenti del Pd solo che hanno paura del sindacato e
stanno zitti", scrive paolone.
Pur sempre Tagli.
"CORTESEMENTE, NON SI PARLI DI MILIONI DI EURO IN PIU'! Si tratta di
criteri di distribuzione di una quota di FFO salassato dalla legge
133/08. Al sistema universitario pubblico italiano viene tagliato,
da qui al 2013, il 67% del suo budget reale, cioè, assegni fissi a
parte, di ciò che spende per ricerca, didattica, edilizia,
internazionalizzazione", commenta infastidito il cugino. "SONO SOLO
TAGLI! - incalza biancarandi -, si danno poche briciole in
più a qualcuno e si taglia qualcosa ad altri per distrarre
l'attenzione. La verità è che questo governo ha tagliato i fondi ad
una università che è la più povera tra quelle dei paesi
industrializzati". D'accordo anche valenti02. "Si tratta di
fumo negli occhi. Il problema è che il governo ha deciso per il 2010
e gli anni seguenti tagli indiscriminati che porteranno al collasso
l'Università ed il sistema di ricerca italiani. Già ora siamo al
29esimo posto (su 30) fra i paesi OCSE per percentuale sul PIL di
investimenti in università e ricerca e dopo questi tagli, nel 2010,
saremo al punto che la maggioranza delle università italiane non
avrà i fondi per pagare gli stipendi ai docenti ed al personale".
I raccomandati restano. Per
stalinne la vera rivoluzione è un'altra. "Più che tagliare i
fondi dovrebbero fare in modo che coloro che causano scarsa qualità
per proprio demerito non facciano più parte dell'università,
altrimenti ci rimettono solo gli studenti", scrive. Secondo
luca57 "la selezione deve essere fatta prima, alle università
devono accedere i migliori, non devono essere delle aree di
parcheggio così facendo le facoltà buone vivrebbero ed i carrozzoni
si estinguerebbero naturalmente, sia a nord che a sud". "Le
Università hanno bisogno di soldi? Bene, allora possono licenziare i
raccomandati di turno e far tornare in Italia i cervelli fuggiti
all'estero", è la proposta di achille125. Ma non ci si
illuda: "Caro achille125, ma non ti rendi conto che chi dovrebbe
licenziare è raccomandato anche lui? All'estero i cervelli li
pagano, però devono conseguire i risultati prefissati, se no
calci... beh già lo sai dove", risponde scoiattolo04.