Manifestazione dei precari: da Tuttoscuola, 14 luglio 2009 Il sostegno alla manifestazione di domani 15 luglio (Roma, piazza Montecitorio, dalle ore 10,30) non si limita ai soli sindacati ma coinvolge anche movimenti e partiti politici. L'appoggio maggiore viene probabilmente dall'Italia dei Valori, il cui il presidente Antonio Di Pietro ha affermato, in una nota, "la riforma della scuola, voluta da questo esecutivo è in realtà una non riforma. Elimina il tempo pieno, la pluralità degli insegnanti, aumenta il numero degli alunni per classe a danno della sicurezza, toglie spazio alla scuola pubblica a vantaggio di quella privata. In sostanza si eliminano fondamentali risorse che impediscono ai giovani e agli studenti di prepararsi per affrontare nel migliore dei modi la propria vita". Il modello voluto da Berlusconi secondo Di Pietro è quello di "una scuola usa e getta", e i circa 8 miliardi di euro di tagli previsti dalla riforma Gelmini (definita come "criminale") "minano lo stesso diritto allo studio e all'educazione previsto dalla nostra Costituzione". Per queste ragioni, l'Italia dei Valori domani "sarà in piazza". In piazza ci saranno però anche i vertici scolastici del Pd, nelle dell'ex ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, e del suo sottosegretario Mariangela Bastico, insieme con i vertici di Sinistra e libertà e Rifondazione comunista. Infine assai folta è annunciata la presenza di comitati, coordinamenti, movimenti, forum e reti dei precari, oltre a rappresentanti di diverse organizzazioni e associazioni che si occupano di istruzione crescita dei giovani: come il Movimento di cooperazione educativa, il Comitato dei genitori democratici ed il Centro iniziativa democratica insegnanti. L'obiettivo prioritario dei manifestanti è quello di bloccare il piano di tagli triennale agli organici della scuola (circa 130mila posti), solo parzialmente attutito dai pensionamenti. |