LA RIFORMA
Scienze umane e musicale-coreutico:
via libera ai nuovi licei della Gelmini
La
"rivoluzione" a regime nel 2013: due nuovi indirizzi e meno ore in
classe
La
Stampa 12.6.2009
ROMA
Sei licei al posto di 396 indirizzi sperimentali, 51 progetti
assistiti dal Miur e sperimentazioni; nascono il liceo musicale e
coreutico e quello delle scienze umane; più ore di materie
scientifiche e di lingue; la possibilità, a partire dal secondo
biennio, di svolgere l'alternanza scuola-lavoro con stage o
collegamenti con il mondo dell'alta formazione (università, istituti
tecnici superiori, conservatori, accademie); più flessibilità per
gli istituti.
Sono queste le
principali novità contenute nella riforma dei licei approvata in
prima lettura oggi dal Consiglio dei Ministri e definita «epocale»
dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Il nuovo modello
partirà gradualmente, coinvolgendo a partire dall'anno scolastico
2010-2011 le prime e le seconde, per entrare a regime nel 2013. Per
il Ministero la riforma servirà a fornire maggiore sistematicità e
rigore e coniugare tradizione e innovazione; razionalizzare i piani
di studio, privilegiando la qualità e l'approfondimento delle
materie di studio; caratterizzare accuratamente ciascun percorso
liceale; riconoscere ampio spazio all'autonomia delle istituzioni
scolastiche; consentire una più ampia personalizzazione, grazie a
quadri orari ridotti che danno allo studente la possibilità di
approfondire e recuperare le mancanze.
Rispetto al
vecchio impianto che prevedeva solo il liceo classico, il liceo
artistico e lo scientifico, oltre all'istituto magistrale
quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con la riforma
avremo il Liceo artistico articolato in tre indirizzi (arti
figurative; architettura, design, ambiente; audiovisivo, multimedia,
scenografia), il Liceo classico (con l’introduzione
dell'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio),
il Liceo scientifico (con l’opzione "scientifico-tecnologico" che
consentirà l'approfondimento della conoscenza di concetti, principi
e teorie scientifiche e di processi tecnologici, anche attraverso
esemplificazioni operative), il Liceo linguistico (con
l'insegnamento di 3 lingue straniere: dalla terza liceo un
insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e
dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua
straniera).
Le new entry
Gli altri due licei sono una novità: si tratta del Liceo musicale e
coreutico e del Liceo delle scienze umane. Il primo sarà articolato
nelle due sezioni musicale e coreutica: inizialmente saranno
istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere
attivati in collaborazione con i conservatori e le accademie di
danza per le materie di loro competenza; l’altro sostituisce il
liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni
avviate negli anni scorsi: il piano di studi di questo indirizzo si
basa sull'approfondimento dei principali campi di indagine delle
scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e
socio-antropologico-storica. In questo caso le scuole potranno
attivare l'opzione sezione economico-sociale in cui saranno
approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche,
economiche, sociali e storiche.
Il nodo del
latino
Tra l’altro la riforma prevede la valorizzazione della lingua latina
(presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico,
scientifico, linguistico e delle scienze umane e come opzione negli
altri licei); l’incremento orario della matematica, della fisica e
delle scienze (fisica e scienze potranno essere attivati dalle
istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo classico); il
potenziamento delle lingue straniere (presenza obbligatoria
dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed
eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di
autonomia); la possibilità di introdurre discipline giuridiche ed
economiche nel liceo scientifico (opzione tecnologica), nel liceo
delle scienze sociali (opzione economico-sociale), sia negli altri
licei attraverso la quota di autonomia; l’insegnamento, nel quinto
anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera.
Diminuisce l'orario
Previsti inoltre quadri orari annuali più adeguati a quelli dei
Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche
Ocse Pisa (tutti i licei prevederanno 27 ore settimanali nel primo
biennio e 30 nel secondo biennio e nel quinto anno, ad eccezione del
classico - 31 ore negli ultimi tre anni - dell'artistico - massimo
35 - del musicale e coreutico - massimo 32 ore). Per quando riguarda
le novità per gli istituti la nuova organizzazione dei licei prevede
una maggiore autonomia scolastica (possibilità di usufruire di una
quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e
nell'ultimo anno e del 30% nel secondo biennio per diversificare le
proprie sezioni, ridurre o aumentare gli orari delle discipline); la
possibilità di attivare ulteriori insegnamenti opzionali anche
assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio; un
rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università (con la
possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del
percorso attraverso l'alternanza scuola-lavoro e stage o in
collegamento con il mondo dell'alta formazione); nuove articolazioni
del collegio dei docenti (costituzione in ogni scuola di
dipartimenti disciplinari che riuniscono i docenti di uno stesso
ambito disciplinare e di un "comitato scientifico" composto
paritariamente da docenti ed esperti del mondo della cultura e del
lavoro).