È urgente un decreto milleproroghe da Tuttoscuola, 1 giugno 2009 Entro la fine di giugno dovranno essere adottati, cioè approvati con deliberazione definitiva del Consiglio dei ministri, i regolamenti della riforma Gelmini. Lo prevede tassativamente l'articolo 64 del decreto legge n. 112 del 24 giugno 2008 successivamente convertito nella legge 133/2008: "Per l'attuazione del piano di cui al comma 3, con uno o più regolamenti da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto ... si provvede ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico...". Dei diversi regolamenti in lavorazione (nessuno è arrivato alla conclusione con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) tre sono salvi perché sono già stati adottati dal CdM (riordino del I ciclo, razionalizzazione della rete scolastica e organici Ata), due hanno appena iniziato l'iter consultivo (istruzione tecnica e istruzione professionale), uno è quasi pronto per il primo avvio (licei) e un altro ancora, previsto dalla legge, (razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso) è probabilmente in fase di elaborazione. Sicuramente non potranno essere adottati entro questo mese quattro regolamenti, rendendo necessaria una proroga del dispositivo già previsto dal decreto legge 112/2008. E ci sarà da chiarire anche se dovranno essere definiti in appositi regolamenti (con i consueti tempi e criteri di approvazione) anche i curricoli e i piani di studio della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione (indicazioni) come prevede lo stesso articolo 64 alla lettera b) del comma 4 (ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio). Un nuovo decreto "milleproroghe" di cui si parla già da un po' di tempo, dovrebbe assegnare, quindi un nuovo tempo congruo per l'adozione dei regolamenti mancanti.
A condizione, però, che si
decida tutto entro giugno, altrimenti la proroga di un termine già
scaduto non avrebbe valore, come capitò anni fa al ministro
D'Onofrio quando volle prorogare, a termine già scaduti, la
definizione del regolamento dell'autonomia scolastica, poi adottato
alcuni anni dopo dal ministro Berlinguer. |