Le riforme sparate a salve

di Maristella Curreli dai C.I.P. 1.6.2009

Per usarle un riguardo, si potrebbe affiancare il Maestro degli Annunci a Maria Stella Gelmini. Anonimo pittore l'uno, anonima ministra l'altra.

Sono passati oltre tre mesi da quel 27 febbraio in cui il Consiglio dei ministri approvò, in via definitiva, i primi due regolamenti della riforma scolastica modello Gelmini. Da allora, il nulla. Della entrata in vigore, neanche un cenno. Eppure il Capo dello Stato li ha firmati il 20 marzo scorso.

C'è il fondato sospetto che siano fermi alla Corte dei Conti per difetti di un certo rilievo di cui non è dato sapere alcunché. Visto che quei decreti riguardano il riordino del primo ciclo di istruzione e la razionalizzazione della rete scolastica (in una parola: i tagli) e danno copertura di legittimità ad una serie di amputazioni all'organico degli insegnanti, è chiaro a tutti che gli atti emanati nei mesi scorsi se non sono nulli sono almeno a rischio ricorso.

Un precedente recente è dato dalla circolare sulle iscrizioni che ha anticipato taluni aspetti specifici contenuti proprio nei regolamenti non ancora emanati. Un provvedimento sparato a salve, un annuncio fatto e poi rimangiato. Per una principessa del diritto, e non una pittrice, che vuol dilettarsi a fare la ministra, questo è quantomeno imbarazzante.