Esami, voto e condotta

Pasquale Almirante, La Sicilia 14.6.2009

A inizio di settimana partiranno gli esami di licenza della scuola secondaria di primo grado, in relazione alla prova scritta di italiano e matematica prevista per tutta la nazione il 18 giugno e predisposta dall'Invalsi.

Dalle parti della ex scuola media infatti le operazioni di scrutinio si sono per lo più concluse, ma sono rimaste le polemiche innescate dalla tardiva circolare ministeriale che ha definitivamente chiarito che il sei evidenziato, per rimarcare qualche insufficienza, era improprio. Molte scuole però hanno adottato questo sistema per segnalare alle famiglie che l'alunno è stato promosso per il rotto della cuffia e che dovranno provvedere al suo miglioramento anche perché nella secondaria di primo grado non sono previsti corsi di recupero, tranne che ci siano fondi di istituto sufficienti e il collegio dei docenti l'approvi. Le scuole dovranno informare per iscritto le famiglie delle deficienze dei loro figli e della promozione stabilita dalla maggioranza del consiglio di classe che il più delle volte abbona qualche materia per evitare abbandoni definitivi dalla scuola. Se il voto in decimi ha reso più chiaro il livello degli apprendimenti, ha pure fatto scattare, da una prima analisi, una percentuale più elevata di respinti in sintonia con quanto predica il Miur che cioè bisogna tagliare anche con una sola insufficienza e anche in presenza di un solo 5 in condotta. Questo ritrovato rigore tuttavia appare strano perché l'unica differenza con l'anno scorso è stata la sostituzione delle parole dei giudizi con i numeri e l'accentuazione della valutazione della condotta.

Discorso diverso è nella secondaria di secondo grado dove gli scrutini sono in fase di espletamento e dove l'unica novità è sempre il famigerato voto sul comportamento la cui insufficienza fa fiorire la bocciatura. L'ammissione agli esami di stato si conquista invece con la media del sei e nella quale è compresa pure la condotta, per cui i sei si sprecheranno, come pure i 10 sul comportamento per pareggiare i conti e lasciare alla commissione la grana. Tuttavia un paradosso evidente si affaccia: la ministra Gelmini che ha accusato il "68 di avere svigorito la scuola italiana lo recupera proprio nei suoi aspetti più deleteri come è appunto quel sei: politico o impolitico, ma sempre immeritato è.