La difficile confluenza da Tuttoscuola, 1 giugno 2009 Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800 suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Con il nuovo Regolamento, invece, i settori saranno soltanto 2 e gli indirizzi 11. La tabella D, allegata allo schema di regolamento approvato giovedì dal consiglio dei ministri, ha una intitolazione eloquente: "Tabella di confluenza dei percorsi degli istituti tecnici previsti dall'ordinamento previgente nei percorsi degli istituti tecnici di nuovo ordinamento". La Tabella D identifica chiaramente le diverse confluenze. Ad esempio, i settori dell'istituto tecnico commerciale, dell'istituto tecnico per le attività sociali e dell'istituto tecnico per il turismo confluiscono nell'unico settore dell'economico. I tradizionali indirizzi di ragioniere e perito commerciale, di ragioniere programmatore, di perito aziendale e corrispondente in lingue estere (più le varie sperimentazioni), nonché gli indirizzi di economo dietista e dirigente di comunità (più le varie sperimentazioni) confluiranno nel nuovo indirizzo di "amministrazione, finanza e marketing". Sulla tabella tutto sembra facile, ma tradurre quella confluenza in realtà sarà difficile. Saranno in difficoltà quegli istituti che attualmente hanno sperimentazioni ibride per le quali non sarà semplice e diretta la confluenza. Vi sono istituti con più di una sperimentazione al proprio interno: potranno mantenere diversi indirizzi? Quale spazio di determinazione o di contrattazione vi può essere per le scuole davanti alla confluenza? Anche per non disperdere il patrimonio professionale accumulato negli anni, vi potranno essere margini di trattativa? Le Regioni, che hanno competenza nella definizione della rete scolastica in rapporto alla programmazione dell'offerta formativa, non potranno non avere un ruolo primario nella individuazione dei nuovi settori e dei nuovi indirizzi. |