La Gelmini si promuove:
'Archiviata la scuola del buonismo'

di Maristella Iervasi, l'Unità, 24.6.2009

 Record di non ammessi alla maturità: 6% contro il 4% del 2008. Quasi 30mila studenti “bocciati”. E l’anno prossimo con l’obbligo del 6 in tutte le materie, andrà peggio. Ma la Gelmini, maestra unica, esulta. E lo fa proprio la mattina prima dell’esame: Un «in bocca al lupo» ai quasi 500mila maturandi. «Non mollate, mi raccomando», l’augurio speciale per gli studenti dell’Abruzzo, colpiti dal sisma. Ma poi sentenzia, come al suo solito, ripetendo a mo’ di litania la stessa lezioncina: «Non è mai bello quando un ragazzo perde l’anno...». Più bocciati? «Abbiamo archiviato la scuola buonista del ‘68. Il ritorno del rigore dell’impegno e della serietà è una buona notizia per il paese». E snocciola i suoi di risultati: «È stato un anno impegnativo ma sono soddisfatta. Il voto in condotta si sta dimostrando una misura che premia e qualche volta aiuta ad alzare la media. Educa gli indisciplinati. La meritocrazia è la più alta forma di democrazia. Il rispetto per gli insegnanti e per gli altri deve essere insegnato a scuola. Per troppo tempo ci siamo accontentati della mediocracrità, dobbiamo avere insegnanti più motivati per avere più qualità». E sull’edilizia che cade a pezzi: «È meglio avere qualche scuola in meno ma sicure», sentenzia il ministro. Immediata la replica della Rete degli studenti: «Invece del ‘68 è meglio archiviare la Gelmini e la sua gestione scellerata della scuola pubblica». E del Pd: «Lacrime di coccodrillo - commenta Maria Coscia -. Prima hanno colpito il personale ora vogliono chiudere le scuole».

Intanto è scoccata l’ora della maturità. E sarà l’ultimo esame di Stato sul modello Berlinguer, perchè dal prossimo la Gelmini vuole renderlo più europeo, introducendo il test a risposta multipla (il metodo Invalsi, l’agenzia di valautazione, già sperimentato alle medie). «Oggi la valutazione non è omogenea, cambia in base alle commissioni - ha precisato il ministro - Vogliamo aprirci all’Europa, guardare alle esperienze internazionali che ci parlano di un esame standard».

La campanella suonerà per tutti i maturandi alle 8.30. Vocabolori sotto braccio, quasi 500mila studenti siederanno tra i banchi per affrontare la prima prova scritta: il tema di italiano, uguale per tutti gli indirizzi. «Le tracce saranno più semplici e più corte», promette la Gelmini. I candidati potranno scegliere tra l’analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (questi due scelti tra i diversi ambiti di riferimento: storico-politico, tecnico-scientifico, socio-economico, artistico-letterario), il tema storico o quello di attualità.

E impazza il toto-tema: un’analisi del Paradiso o L’Inferno di Dante, ma anche autori del Novecento come Pirandello, Calvino, Eco, Moravia. Ma c’è chi ipotizza i classici: Manzoni, Leopardi e Pascoli. I siti, matura.it e studenti.it lanciano continui aggiornamenti sulle tracce probabili anche per il tema di attualità: la crisi economica mondiale paragonata a quella del ‘29; l’elezione di Barack Obama come spunto per affrontare il tema dei diritti umani e il razzismo. E ancora: l’immigrazione clandestina e la bioetica, con riferimenti al caso Eluana Englaro. Venerdì il secondo scritto: per il liceo classico Latino, lo scientifico matematica. Infine il quizzone, tra lunedì e martedì. Nel mese di luglio le interrogazioni orali (si può cominciare con la discussione della tesina o con un argomento a piacere). I voti finali dell’esame saranno pubblici, affissi in ogni scuola.