I precari della scuola si rendono visibili

  A scuola di bugie, 12.1.2008

Durante le vacanze di Natale la Rete Nazionale Precari della Scuola ha deciso di promuovere un'iniziativa tesa a rendere evidente l'esistenza del precariato nella Scuola Statale Italiana.

Durante tutto il mese di gennaio i docenti precari indosseranno un badge sul quale sarà scritto: "DOCENTE PRECARIO - Primo anno d'insegnamento: AAAA - Si sta come a scuola, sulle cattedre i professori precari".

Un popolo di invisibili che vuol darsi visibilità.

Ne abbiamo già parlato a questo link , pubblicando un comunicato di una rete di precari , una delle tante esistenti sul territorio: I precari della scuola non esistono: lo hanno detto chiaramente il premier Berlusconi, il ministro Gelmini

Chi scrive li ha definiti,  in passato, in un vecchio post  Docenti precari, insegnanti con la valigia.

Il funzionamento attuale della scuola pubblica lo si deve anche  allo spirito di abnegazione, alla tenacia del  popolo (  numericamente notevole )  dei precari che , pur in mancanza di certezze, continua a rendersi disponibile ai caroselli annuali delle nomine.

Le famiglie dovrebbero camminare al fianco dei precari, chiedendo quella continuità didattica che il precario, non per propria volontà, non può garantire.

Continuità necessaria per una scuola di qualità.

Segnaliamo anche l'iniziativa su Facebook per  contarsi, molti degli iscritti sono precari della scuola :
 

Il ContaPRECARI DI FACEBOOK - Vediamo quanti siamo?

Qui sotto il comunicato integrale della Rete Nazionale Precari della Scuola, che illustra le motivazioni dell'iniziativa del badge.

 

I precari della scuola si rendono visibili

la Rete Nazionale Precari della Scuola promuove una iniziativa elaborata durante le vacanze natalizie tesa a rendere evidente l'esistenza del precariato nella Scuola Statale Italiana.

L'iniziativa che renderà visibili i docenti precari italiani nella scuola sarà la seguente. Durante tutto il mese di gennaio i docenti precari indosseranno un badge sul quale sarà scritto: "DOCENTE PRECARIO - Primo anno d'insegnamento: AAAA - Si sta come a scuola, sulle cattedre i professori precari".

I badge sono disponibili in rete a questo indirizzo: http://www.fasce.it/paolo/ comitatiepetizioni/comitatoprecariliguri/files/badge_gennaio.pdf

L'iniziativa testimonia la vitalità ed attenzione che il mondo della scuola continua ad avere nei confronti della politica e la capacità di elaborare forme di lotta alternative, efficaci e complementari allo sciopero al quale il mondo della scuola ha già corposamente aderito in questi mesi.

Le stime parlano di più di un docente precario su sei docenti oggi in servizio nella Scuola Statale della Repubblica Italiana, mentre ancora più grave è la situazione nell'ambito del personale amministrativo e ausiliario che raggiunge la preoccupante percentuale del 50%.

L'opinione pubblica, non correttamente e puntualmente informata sul fenomeno, assimila spesso il precario al fannullone e altrettanto spesso non identifica le ottime professionalità incarnate dagli insegnanti precari italiani che, occorre ricordarlo, sono in servizio anche da più di vent'anni oppure hanno superato un concorso oppure hanno superato una selezione a numero chiuso per abilitarsi tramite le Scuole di Specializzazione biennali e post universitarie. Sono molti i docenti che sommano le caratteristiche sopra elencate che sono ancora precari a causa di un sistema di reclutamento folle che i precari della scuola sono i primi a volere riformare con proposte concrete.

Gli alunni e le famiglie di tutto il paese si renderanno quindi conto del fatto che la Riforma Gelmini, ispirata da Tremonti, espellerà dalle scuole italiane non già i fannulloni, non già i docenti stanchi e demotivati, non già gli interpreti di una didattica d'altri tempi, ma i docenti più giovani, spesso duramente preparati e costantemente aggiornati.

Occorre infatti rilevare il fatto che i docenti precari, per emergere nelle graduatorie, necessitano di maturare punteggio che viene assegnato in base al servizio e in base ai titoli quali: voto di abilitazione, dottorato di ricerca, master e corsi di perfezionamento universitari. Tutti rigorosamente pagati coi soldi guadagnati nei dieci mesi (su dodici) in cui gli insegnanti precari sono chiamati a lavorare (sempre con il salario d'ingresso).

Occorre ricordare che moltissimi meritevoli dottori di ricerca, espulsi dal mondo universitario per questioni di baronie che non staremo certo a difendere, sono oggi precari della scuola.

Si pensi al fatto che il 50% delle commissioni che assicurano il corretto funzionamento della macchina degli Esami di Stato (già "esami di maturità") è composto da personale precario.

La Rete Nazionale Precari della Scuola fornirà ai colleghi assunti a tempo indeterminato appositi badge di sostegno sui quali sarà scritto: "Docente di ruolo solidale - sono stato precario per N anni", oppure "Docente di ruolo solidale - basta con il precariato di Stato". Anche gli insegnanti di ruolo potranno quindi contribuire alla campagna di informazione promossa dalla Rete Nazionale Precari della Scuola.

Pensiamo che un'iniziativa non violenta, pacifica e rispettosa, silenziosa e dignitosa, sia la migliore risposta alla campagna di diffamazione che la Scuola Statale italiana, e i suoi docenti in particolare, subiscono ogni giorno.

Ricordiamo che i dati OCSE PISA sulla scuola italiana, al netto dei risultati delle scuole private (oggi quasi esclusivamente "diplomifici") e delle scuole che combattono la marginalità sociale, sono spesso di grande qualità e lo è in particolare la scuola primaria, ai vertici da anni delle classifiche internazionali.

Pensiamo che questa forma di protesta, in quanto capillare e diffusa in tutte le scuole di ogni ordine e grado e su tutto il territorio nazionale, si rivelerà fortissima sul piano politico e del consenso che il Governo Berlusconi crede di poter ottenere con annunci e insulti.

Si riconoscono nella Rete Nazionale Precari della Scuola decine di movimenti, comitati locali, docenti collegati in rete tramite forum e liste di discussione che con questa iniziativa intendono anche sollecitare le forze sindacali ad una più significativa battaglia a tutela della professionalità e della dignità dei precari della scuola italiana.

Il movimento dei precari della scuola è stato un precursore dell'Onda quando, già nel mese di Luglio 2008 si è ritrovato il giorno 11 per un'Assemblea convocata dal Coordinamento Insegnanti Precari che ha decretato per il giorno 23 per un sit in di protesta in p.zza Montecitorio, primo evento significativo nella lotta alle leggi volute da Gelmini/Tremonti/Brunetta/Berlusconi.

I movimenti e i coordinamenti precari della scuola si sono coagulati il 30 novembre a Roma, a seguito di un'Assemblea convocata dal Movimento Precari italiani, attorno alla Rete Nazionale Precari della Scuola, istituita per dare forza alle iniziative nate sul territorio e nell'ambito della comunicazione virtuale, quali ad esempio: la piattaforma del Movimento Insegnanti Precari - Roma, il vademecum del precario non collaborativo e il video documentario "Cronache di Pubblica distruzione" (Comitato Precari del Veneto), i precari-lavavetri (a Napoli e a Mestre), il Manifesto per la Scuola di tutti, la Proposta scientifica per un veloce assorbimento delle Graduatorie ad Esaurimento e la campagna "Vogliamo Luciana Littizzetto Ministro dell'Istruzione (Comitato Precari Liguri), il blocco delle adozioni dei manuali scolastici, il blocco dei viaggi d'istruzione, la proposta di assegnare i corsi di recupero ai docenti precari disoccupati, la proposta di assegnare ai precari, fino ad esaurimento graduatorie, gli spezzoni oggi fagocitati dai docenti su cattedre anche di 24 ore, la scrittura collettiva del libro "La scuola raccontata alla mia gatta" (in cerca d'editore).

Rete Nazionale Precari della Scuola